Acquaponica, l’agricoltura a impatto… positivo

Una startup romana, fondata da quattro under 30, ha creato il primo impianto commerciale di acquaponica in Italia. Si chiama The Circle e coltiva fuori suolo insalate ed erbe aromatiche che vende ai ristoranti (per ora).

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vete mai sentito parlare di acquaponica? Non è un trattamento spa, né un tipo nuovo di acqua in bottiglia… Ha invece a che fare con l’agricoltura. Si chiama coltura acquaponica quella tecnica con la quale vengono associati l’allevamento di pesce e la produzione di ortaggi. Questo sistema garantisce una resa maggiore, una crescita più veloce delle piante e soprattutto nessuno spreco… anzi, l'acquaponica ha un impatto positivo. I vegetali vengono infatti coltivati senza generare scarti perché i rifiuti vengono reintrodotti nel ciclo produttivo. Con la coltura acquaponica si genera un ciclo virtuoso e una filiera agricola, energetica ed economica, che non inquina

In Italia l’esempio virtuoso è una startup, che l’anno prossimo punta a diventare PMI innovativa, fondata da 4 giovani, tre laureati in Biotecnologie e uno in Scienze Politiche. Si chiama The Circle l’azienda agricola con sede a Roma e Monte Porzio Catone aperta quattro anni fa da Valerio Ciotola, Simone Cofini, Lorenzo Garrella e Thomas Marino.

«L’acquaponica risolve molti problemi come la mancanza di acqua e di terra, e anche quella di cibo e di spazio – ci racconta Thomas Marino, CMO di The Circle -. Il nostro è stato il primo impianto commerciale di questo tipo in Italia». Eppure la FAO è più di 40 anni che sostiene questo tipo di coltura. E a sentirne i benefici è facile capire perché: 135 litri d’acqua risparmiati per ogni kg di prodotto; 33.000 kg di CO₂ non immessa in atmosfera ogni anno; produzione per ettaro doppia rispetto alla norma; abbattimento dell’utilizzo di diserbanti, fertilizzanti di sintesi e antiparassitari; zero emissioni inquinanti; maggiore resa e maggiore velocità di crescita delle piante coltivate. Certo, tutto questo ha un costo iniziale più elevato, ma la velocità e i benefici sul Pianeta messi sulla bilancia valgono più di tutti gli investimenti.

Ma come funziona il sistema? Tutto ha inizio nelle vasche dove vivono carpe giapponesi, qui la loro alimentazione e la loro respirazione creano prodotti di scarto sotto forma di ammoniaca e scarti organici. Questa acqua “arricchita” circola all’interno dei letti di crescita, nei quali sono presenti specie batteriche che consentono di trasformare ammoniaca e scarti in nitriti e nitrati che sono degli ottimi fertilizzanti organici. Le piante vengono così innaffiate da un’acqua ricca di nutrienti che consente una crescita rigogliosa, senza l’utilizzo di prodotti di sintesi. L’acqua che non viene assorbita, ma che viene pulita passando attraverso le piante, torna nuovamente ai pesci. Il ciclo virtuoso e sostenibile è finito e ha fatto risparmiare il 90% dell’acqua che normalmente si utilizza nell’agricoltura.

The Circle coltiva insalate ed erbe aromatiche che vengono vendute a un centinaio di ristoranti del Lazio e della Toscana. Da quest’anno è stato aperto anche uno shop online rivolto direttamente al consumatore dove è venduta una linea di pesti e altri prodotti.

Laureata in Lettere Moderne, sono giornalista professionista dal 2011 e vivo a Venezia. Collaboro con diverse testate online e offline. Mi piace scrivere di cose belle e buone: viaggi, cibo&vino, cultura e ambiente. Amo camminare, in spiaggia o nei boschi. Sono curiosa, leggo e prendo sempre appunti.

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