Viaggio a Fraser Island, l’isola di sabbia più grande del mondo

A 300 chilometri da Brisbane, in Australia, questo luogo straordinario vive grazie a un rapporto speciale che si crea tra acqua e sabbia e grazie all’uomo che per una volta ha deciso di mettersi in seconda posizione rispetto alla Natura

di Carolina Saporiti

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no dei posti più selvaggi dove si possa andare. E non solo perché non c’è connessione internet né un albergo con il Wi-Fi: su Fraser Island - l’isola di sabbia più grande del mondo – non c’è segnale nemmeno per fare una telefonata o mandare un SMS. Il telefono vi servirà soltanto per fermare i ricordi nella memoria. Anche se difficilmente ve ne potrete dimenticare anche senza fotografie.

Ci troviamo nello stato del Queensland, a nord della Sunshine Coast in Australia, a circa 300 chilometri da Brisbane, di fronte a Rainbow Beach dove ci si imbarca su un traghetto che in pochi minuti porta in questo luogo incredibile, lontano dal mondo. Dove comanda la Natura.

E ve ne accorgerete subito quando vi ripeteranno infinite volte che fare il bagno non è consentito, che di notte non si può andare in giro e che per nessun motivo si possono togliere le zanzariere a porte e finestre.

Molti degli articoli indicizzati da Google che parlano di Fraser Island la segnalano come una delle spiagge più pericolose del mondo e raggiungendo il picco Indian Head (per via della forma che ricorda la testa di un Indiano d’America) si può capire perché vedendo una quantità inimmaginabile di squali nuotare vicino alla costa.

Fraser Island è stata dichiarata patrimonio dell’Unesco nel 1992 per la sua ricchezza naturalistica e anche per la memoria storica che custodisce, essendo un luogo sacro per la popolazione aborigena. Oggi conta poco più di 300 abitanti ed è la sede di un centro di ricerca, oltre che una (poco conosciuta) meta turistica.

Il nome dell’isola nella lingua butchulla, la popolazione che vi abitava, è K’gari e significa paradiso. Estesa su 1.840 chilometri quadrati, per visitarla ci sono diverse soluzioni: c’è chi campeggia, chi si affida a tour organizzati privati, chi a quelli di gruppo dormendo in piccoli resort. L’importante è portare rispetto assoluto per questo luogo che se da un lato è sacro per gli Aborigeni, d’altra parte è un ecosistema fragile, che ha bisogno di tutte le attenzioni e cure da parte di chi ci vive o è di passaggio.

Oggi non abita più nessun membro della comunità butchulla (e in tutto ci vivono 300 persone), ma gli aborigeni si alternano per vegliare sull’isola e garantire, insieme ai ranger, che nessuno la rovini. In alcune zone, come nella Rainforest Pine Valley, l’accesso è addirittura vietato alle persone di sesso maschile della comunità aborigena, mentre i turisti sono ammessi, ma non possono fare il bagno nel torrente in quanto ritenuti incapaci di preservare la sacralità del luogo.

A proposito del carattere speciale di questa isola, è curioso sapere che anche le sue piante sono particolari e nei secoli passati i colonizzatori scoprirono in particolare due specie: una venne prelevata per la costruzione dei violini, mentre la seconda venne usata per la costruzione di Venezia perché il suo legno non si rovinava con l’acqua. Oggi ovviamente non è più possibile prelevare niente dall’isola.

Un’altra caratteristica che rende così speciale questo luogo è il perfetto rapporto tra acqua e sabbia, unico al mondo. Sull’isola si contano 100 laghi, di cui 40 perched dune lakes, ossia laghi di duna, che sono alimentati dalle piogge. E proprio il circolo dell’acqua piovana qui ha un ruolo fondamentale ed è molto lungo: secondo gli scienziati se dovesse smettere di piovere, su Fraser Island rimarrebbe acqua per almeno 20 anni.

Merito della sabbia che filtra l’acqua che scorre nei torrenti dell’isola e che impiega dai 50 ai 250 anni per raggiungere l’Oceano. Questo lungo processo di filtrazione che avviene nelle foreste dell’isola fa accadere qualcosa di magico: l’acqua che scorre nei torrenti di tutta l’isola sa di tè, provare per credere!

Si diceva che su Fraser Island ci sono anche molti laghi che sono tra i più puliti al mondo. Quasi tutti i tour e le guide vi consiglieranno di andare a Lake McKenzie che ha i colori dei Caraibi o della Polinesia… solo che è molto più freddo. Il colore chiaro della sabbia si deve alla presenza di silicio quasi puro.

Per spostarsi lungo Fraser Island gli unici mezzi consentiti sono i 4×4 perché, a parte un brevissimo tratto di strada asfaltata, per il resto del tempo si guida sulla sabbia e due volte al giorno la marea restringe notevolmente quella che può essere considerata a tutti gli effetti la superstrada dell’isola e che in certi momenti diventa anche la pista d’atterraggio di piccoli bimotori.

Se il primo giorno vivere in un ambiente così estremo potrebbe essere complesso, dal secondo giorno vi sentirete parte di questo straordinario ecosistema che pulsa di vita e di energia.

Laureata in Lettere Moderne, sono giornalista professionista dal 2011 e vivo a Venezia. Collaboro con diverse testate online e offline. Mi piace scrivere di cose belle e buone: viaggi, cibo&vino, cultura e ambiente. Amo camminare, in spiaggia o nei boschi. Sono curiosa, leggo e prendo sempre appunti.

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