Tropea, il “Borgo dei Borghi” 2021 è una terrazza sul mare

di Redazione

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’estate è sempre più vicina e per i turisti di tutto il mondo il richiamo della vacanza non perde mai il suo fascino, anche – o forse soprattutto, considerato il periodo storico – in tempo di pandemia. Le difficoltà a spostarsi con voli continentali e internazionali, abbinate all’impegno morale di favorire il mercato interno, suggeriscono di non muoversi dall’Italia e riscoprire in lungo e in largo le bellezze del Belpaese, bomboniera che tutto il mondo ci invidia. Gli incentivi di certo non mancano, tra segnali di riapertura e proroga del bonus vacanza, ma in questi giorni ad implementarli ci ha pensato anche la classifica stilata dal programma televisivo “Alle falde del Kilimangiaro” che ha premiato i borghi più belli d’Italia: a trionfare come “Borgo dei Borghi” nell’edizione 2021, l’ottava lanciata dalla nota trasmissione di Rai 3, è stata la calabrese Tropea. Le preferenze hanno spinto al primo posto il comune di seimila abitanti in provincia di Vibo Valentia, superando la concorrenza dei venti borghi in gara, uno per ciascuna regione, e collocandosi sul primo gradino del podio davanti a Baunei (Nuoro) e Geraci Siculo (Palermo).

La notizia fornisce l’assist perfetto per descrivere Tropea sotto il profilo che più ci interessa, relativo cioè al tema “acqua”. Si tratta della località balneare più suggestiva e attrattiva della Calabria, fondata dal mitico eroe semidio Ercole sulla strada di ritorno da Gibilterra, leggenda da cui deriva con ogni probabilità il soprannome “piccola Atene di Calabria”, è divisa in due parti: quella superiore dominata dalla Cattedrale Normanna e dal caratteristico centro storico risalente al periodo angioino-aragonese con i suoi tortuosi vicoletti contornati dagli eleganti palazzi nobiliari; quella inferiore, chiamata “la marina”, si affaccia sul mare con le sue spiagge bianchissime e il mare cristallino. Il mare di Tropea è il più famoso del Tirreno, con fondali limpidi e ricchissimi, spiagge bianche e acque limpide che sfumano dal turchese all’azzurro intenso, passando per un cangiante verde smeraldo. 

Il simbolo della città è l’alto promontorio in tufo a strapiombo sul mare, su cui si erge il Santuario di Santa Maria dell’Isola, al quale basta uno sguardo per capire perché la città sia stata unanimemente ribattezzata “la perla del Tirreno” e dalla cui cima si scorgono le Eolie con Stromboli e l’Etna che fanno capolino all’orizzonte.

 

Non tutte di facile accesso sono le spiagge, ma questo non attenua in alcun modo il forte richiamo per il relax estivo, soprattutto da parte di coloro che amano la vita sottomarina. La spiaggia della Rotonda si sviluppa su un bianchissimo litorale con acque straordinariamente limpide e un fondale ben visibile anche in profondità; quella del Cannone è una tra le più piccole e meno frequentate e, proprio per questo, molto intima e suggestiva; ‘a Linguata scorre lungo una striscia bianchissima e offre molteplici possibilità di svago in acqua, tra cui snorkeling e immersioni nella vicina Isola degli Scogli, dove i fondali sono movimentati da una stupefacente vita marina; la spiaggia del Convento, subito profonda, è perfetta per abili nuotatori e amanti degli sport acquatici; lunghe e limpide nuotate sono l’ideale anche attraverso le insenature dell’Isola Bella, in particolare nell’incastonata Grotta del Palombaro; infine, la spiaggia L’occhiale (così detta perché formata da due rocce bucate che ricordano, per l’appunto, un occhiale) è piena di piccole baie, la più famosa delle quali è la Grotta Azzurra, dove i riflessi solari sul mare generano colori straordinari che penetrano tra le fessure delle rocce, offrendo uno spettacolo unico. Più ampie e di facile accesso sono le spiagge tra Tropea e Capo Vaticano, lungo cui si estende la famosa Costa degli Dei tra il golfo di Sant’Eufemia a Nord e quello di Gioia a Sud, con acque non meno trasparenti. Zambrone è una delle spiagge più note e apprezzate, composta da sabbia fine ma anche scogliere di pietra a picco sull’acqua. Questo tratto marino, fra Tropea e Briatico, è anche noto come i “Caraibi della Calabria” o “la spiaggia del Paradiso del Sub”: un appellativo inequivocabile quanto imperdibile per gli appassionati di escursioni subacquee incontaminate, che possono godere di un’abbondante fauna marina.

Altro luogo legato all’acqua è sicuramente il complesso di Santa Chiara, che ospita una sala congressi nell’antica chiesa medievale, mentre le sale che furono un tempo parte del convento delle clarisse sono state destinate al Museo Civico del Mare – MuMaT. Il Museo è stato ufficialmente inaugurato nel 2019 con il progetto “Un tesoro in fondo al mare” e il primo anno di attività si è concluso con la mostra d’arte di Giuseppe De Filippo intitolata “Acqua, mito, uomo”.

 

Dal punto di vista acquatico, dunque, Tropea offre un quadro d’insieme contro cui possono fronteggiarsi pochi rivali. Per rendere ulteriormente l’idea circa la limpidezza del mare, basti pensare che il brand “Acqua di Tropea” è quotato a un livello così prestigioso da conferire il suo nome a preziose linee di profumi e cosmetici. Alla bellezza pressoché inarrivabile degli scorci naturalistici, inoltre, va aggiunto che immergersi nelle sue acque particolarmente pescose è anche molto redditizio a livello culinario: dopo la sagra della celebre cipolla rossa, infatti, l’appuntamento gastronomico più significativo dell’estate tropeana è la sagra del pesce azzurro di luglio, che rende omaggio alla cucina tradizionale del luogo e attrae un grandissimo numero di visitatori, chiamati ad “assaporare” – è proprio il caso di dirlo – oltre alle deliziose pietanze locali, anche gli scorci offerti da un panorama mozzafiato e pienamente degno del riconoscimento conferitogli.

Ecco il team di “On The Blue”: Carolina, Cinzia, Consuelo, Costanza, Fabrizio, Francesca, Katia, Lorenzo, Lucio, Martina, Manuel, Pino, Roberto e Stefano. Ogni giorno vi raccontiamo l'acqua in ogni sua forma e declinazione, attraverso esperienze e racconti delle donne e degli uomini che seguendo il flusso delle onde andremo a incontrare, o ci verranno incontro.

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La parola acqua deriva dal latino “aqua”, che a sua volta ha una radice indoeuropea, la stessa della parola onda, che passando dal greco diventa “unda” in latino.

Acqua e onda: ovvero identica radice linguistica per due elementi che non possono esistere l’uno senza l’altro. 

 

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