Tavole green: surfare grazie alle alghe marine

di Redazione

I

l non plus ultra per un surfista ambientalista consiste senza dubbio nella possibilità di domare le onde dell’oceano su una tavola ecosostenibile. Una soluzione che consente di coniugare la passione per il mare con quella per la natura, pronta e testata già da qualche tempo grazie agli studi dell’University of California di San Diego, che hanno individuato nelle alghe marine un valido sostituto al tradizionale poliuretano utilizzato nella costruzione delle tavole da surf

Rob Machado

Mosso dall’intento di cercare soluzioni innovative e green per contrastare gli effetti dell’inquinamento ambientale del pianeta, attestato su livelli sempre più preoccupanti, lo studio del team coordinato da Stephen Mayfield – professore di biologia e genetista, a sua volta appassionato di surf – fu sviluppato a partire dal 2015 con l’obiettivo di progettare la prima tavola eco-friendly al mondo. L’idea fu dunque spinta dalla necessità di coniugare stile e abitudini dei surfisti con un nuovo strumento, realizzato grazie a materiali naturali.

Per l’esperimento – portato avanti in collaborazione con l’industria del surf della regione e in particolare con il successivo coinvolgimento di aziende del calibro di Arctic Foam, Solazyme e Avila Surfboards – si trattava in concreto di realizzare un olio a base di alghe fossilizzato in profondità nel sottosuolo, tra i 300 e i 400 milioni di anni fa, e chimicamente modificato in laboratorio.

Stephen Mayfield e Rob Machado alla presentazione della tavola da surf eco-friendly

Esso, una volta miscelato nelle giuste proporzioni con un catalizzatore e alcuni silicati, si trasforma in un pannello di schiuma di colore bianco che, indurendosi, consente il galleggiamento della tavola. In questo modo è nato il prototipo di un nucleo robusto, che in una seconda fase sarebbe stato rifinito grazie a un rivestimento con strati in fibra di vetro e resina rinnovabile.

Il progetto – presentato proprio in occasione della Giornata della Terra presso la San Diego Symphony Hall, a margine della proiezione del documentario di National Geographic World’s Smart Cities: San Diego – riscosse pareri positivi tra esperti e addetti ai lavori, tra cui quello molto compiaciuto di Rob Machado, campione australiano di surf, presente all’evento.

Rob Machado
Eco-surf

Come spiegato dallo stesso professor Mayfield, «una tavola a base di alghe si adatta perfettamente alla natura del surf più che di ogni altro sport». Superato così il paradosso di una disciplina che si trovava in connessione con l’oceano solo attraverso pezzi di plastica a base di combustibili fossili, il risultato è l’imminenza di una rivoluzione che nulla avrà da invidiare alle tavole composte dai derivati del petrolio, consentendo di godere dell’oceano nel pieno rispetto dell’ambiente.

Ecco il team di “On The Blue”: Carolina, Cinzia, Consuelo, Costanza, Fabrizio, Francesca, Katia, Lorenzo, Lucio, Martina, Manuel, Pino, Roberto e Stefano. Ogni giorno vi raccontiamo l'acqua in ogni sua forma e declinazione, attraverso esperienze e racconti delle donne e degli uomini che seguendo il flusso delle onde andremo a incontrare, o ci verranno incontro.

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Nasce il nuovo progetto di comunicazione che unisce sotto un’unica piattaforma online gli appassionati del mondo dell’acqua declinato in tutte le sue forme.

 

La parola acqua deriva dal latino “aqua”, che a sua volta ha una radice indoeuropea, la stessa della parola onda, che passando dal greco diventa “unda” in latino.

Acqua e onda: ovvero identica radice linguistica per due elementi che non possono esistere l’uno senza l’altro. 

 

Le onde sono un movimento perpetuo, sono il fluido che rappresenta l’impulso positivo al cambiamento.

 

Da qui nasce l’avventura di “On the Blue”: che ogni giorno vi condurrà in un viaggio in compagnia di chi questo elemento lo vive e lo ha vissuto.

 

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