Sease: passione per il mare, filati high-tech e tutela dei mari

di Martina Grandori

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ease, una crasi, un gioco di parole che unisce sea, il mare, ed ease come liberare, liberarsi esistere in nome di una passione. È l’etichetta fondata nel 2018 da da Franco e Giacomo Loro Piana per chi ha nel sangue l’amore per lo sport all’aria aperta ed è alla ricerca di challange con sè stesso e con la natura.

Franco e Giacomo Loro Piana

Una collezione di menswear pensata da chi ha la vela, le regate e la salsedine nel sangue, da chi conosce e apprezza il valore del Made in Italy anche nell’abbigliamento da tempo libero. Ma Sease è mare prima di tutto, tutela dell’ambiente, dell’acqua e la capsule insieme a Sea Shaperd lo dimostra.

Si chiama kit_001, è già in vendita ed il 100% dei ricavati va a supportare le attività di protezione della vita marina e della sua conservazione operate dai volontari di Sea Shaperd, organizzazione internazionale no profit nata a Vancouver nel 1977. Nello specifico le missioni nel Mediterraneo i ricavati serviranno a finanziare l’Operazione Siso 5 per difendere il Mare Nostrum dalla pesca illegale, non dichiarata e non regolamentata.

L’obiettivo è acquistare una telecamera Flir per poter effettuare osservazioni notturne ed essere in grado di catturare e filmare i bracconieri durante l’inseguimento.

Sease non è quindi solo l’ennesima collezione per sportivi benestanti, Sease è per chi vede nel rispetto per l’ambiente un valore autentico da seguire quotidianamente scegliendo un consumo più attento,

Chi va in barca sa che sprecare, disperdere è l’antitesi di quello stile di vita.

Ispirare le persone con dei vestiti belli, contemporanei, ben fatti e portatori di un messaggio positivo vuole essere uno stimolo a migliorarsi. Ma l’etica è anche nella catena produttiva: i capi sono realizzati in Italia e progettati attraverso un protocollo sostenibile nella scelta delle materie prime, dei processi di filiera e nell’utilizzo delle risorse naturali.

Fibre naturali e organiche della miglior qualità, i Loro Piana erano i re del filato italiano – ma anche tessuti sintetici realizzati con PET riciclato o da fonti biologiche, indossando la consapevolezza, promuovendo comportamenti etici attraverso l’educazione dei consumatori a fare scelte consapevoli.

La capsule con Sea Shaperd vede solo capi realizzati con rifiuti raccolti nell’oceano, frutto di una collaborazione di upcycling con Seaqual e Majocchi, i due partner tecnici per l’aspetto della sostenibilità. Saequal è una comunità che attua programmi di pulizia degli oceani in tutto il mondo per trasformare i rifiuti marini recuperati in plastica marina, nuova materia completamente tracciabile da trasformare in tessuti e indumenti sostenibili. Mentre Majocchi è un’azienda di Varese nata nel 1941 che nel tempo ha sviluppato importanti abilità nel saper confezionare capi in queste fibre innovative.

Tutto 100% Made in Italy e tutto progettato con l’innovativa tecnologia 3D di Futureclo, un modo che consente di ridurre gli sprechi di tessuto e di utilizzare in modo più efficiente le risorse durante la fase di sviluppo del prodotto.

Solo se trasmette un messaggio chiaro e deciso, se sposa una causa che guarda al futuro e vive rispettando l’ambiente, un brand ha possibilità di crescere nel tempo. Un’accoppiata sinergica: l’impegno di Sea Shepherd per la protezione della fauna marina e i sentimenti di Sease per il rispetto dell’oceano e un abbigliamento che rispecchia questo modo di sentirsi parte di un progetto di ecosostenibilità. Produrre abiti, ma in modo vantaggioso per il pianeta.

Sono Martina Grandori, vivo quotidianamente con il senso dell’umorismo e alla ricerca dell’estetica, tento di migliorarmi ogni giorno in nome di una magica evoluzione, nutrendo il mio giardino degli interessi. Adoro scrivere, lo faccio da vent’anni in qualità di giornalista specializzata in lifestyle, prestata poi al mondo dell’ambiente e della sostenibilità. Sono madre di due bambine che hanno rivoluzionato la mia vita in positivo, da sempre vivo nella bellissima Milano, città che adoro perché ha moltissimo da offrire oltre allo smog.

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Nasce il nuovo progetto di comunicazione che unisce sotto un’unica piattaforma online gli appassionati del mondo dell’acqua declinato in tutte le sue forme.

 

La parola acqua deriva dal latino “aqua”, che a sua volta ha una radice indoeuropea, la stessa della parola onda, che passando dal greco diventa “unda” in latino.

Acqua e onda: ovvero identica radice linguistica per due elementi che non possono esistere l’uno senza l’altro. 

 

Le onde sono un movimento perpetuo, sono il fluido che rappresenta l’impulso positivo al cambiamento.

 

Da qui nasce l’avventura di “On the Blue”: che ogni giorno vi condurrà in un viaggio in compagnia di chi questo elemento lo vive e lo ha vissuto.

 

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“ONDE BLU”!!!