Seakool D2: un drone subacqueo per le immersioni del futuro?

di Redazione

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remessa fondamentale: quella del drone subacqueo, nel 2023, non è affatto una nuova scoperta, per cui l’articolo che state per leggere non si arroga la pretesa di presentare un’innovazione in senso lato, in quanto non è di ciò che si tratta; piuttosto, l’obiettivo è preparare il terreno introducendo un’invenzione per lo più ancora inedita ma che si preannuncia altrettanto (e forse anche più) rivoluzionaria.

Come accennato, già negli anni precedenti alla pandemia si è fatto ricorso in disparate occasioni allo strumento del drone subacqueo. Risalendo da alcune tra le esperienze recenti ad altre più remote, si ricordano le ispezioni di controllo per valutare l’impatto ambientale della nuova diga foranea del porto di Genova a fine gennaio 2022; per il salvataggio di una tartaruga in pericolo in Sardegna – nella zona marina protetta del Sinis, a Cabras, in provincia di Oristano – nel maggio 2021; per monitorare il Golfo di Napoli, nello stesso periodo, e per la protezione della barriera corallina nel novembre 2018.

Tuttavia, quello di cui si racconta non è un “ordinario” drone marino, ma un dispositivo innovativo che si aggancia al girovita, consentendo di tenere tanto le mani quanto il raggio visivo completamente sgombri, l’ideale per una nuotata facilitata e in piena libertà. Si tratta di Seakool D2, apparecchio ideato per ripensare l’esperienza di immersione subacquea così come concepita fino ad oggi.

Comodo, rapido e leggero (pesa appena 6 chili totali), Seakool D2 si configura come un cinturone dotato di un modulo di controllo a pressione e una batteria al litio-polimero removibile, a cui se ne può aggiungere una seconda. Da entrambi i lati trovano spazio due propulsori elettrici, che si legano alle cosce dell’utilizzatore fungendo a mo’ di “turbo” per le gambe, grazie all’erogazione di una spinta di ben 13 chilogrammi che consente di raggiungere una velocità massima di 7,2 chilometri orari. Attenzione però a chiamarlo scooter d’acqua, perché non è nemmeno di questo che si tratta.

Una batteria appena ricaricata consente di mantenere questa velocità per 33 minuti scendendo fino a 20 metri di profondità. Inoltre, con due diverse modalità di velocità selezionabili tramite il controller, che possono trasformare una semplice nuotata in una vera corsa subacquea e viceversa, si preannuncia molto flessibile e adatto alle varie esigenze dell’utente.

Seakool D2 è l’ultima creazione del produttore cinese di droni HighGreat, in collaborazione con i finanziatori attuali e futuri che hanno supportato o vorranno sostenere il progetto nella campagna di crowdfunding Indiegogo, appositamente creata per questa innovazione. Attualmente la fase di produzione non è ancora stata avviata, ma – qualora si raggiungesse – il prezzo è già stato fissato: 1.689 dollari. Tanti, ma probabilmente giusti per velocizzare i movimenti e vivere un’esperienza innovativa, e soprattutto inedita, negli abissi delle profondità marine.

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La parola acqua deriva dal latino “aqua”, che a sua volta ha una radice indoeuropea, la stessa della parola onda, che passando dal greco diventa “unda” in latino.

Acqua e onda: ovvero identica radice linguistica per due elementi che non possono esistere l’uno senza l’altro. 

 

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