Qatar 2022, lo squalo balena apre la cerimonia dei Mondiali

di Manuel Gavini

I

Mondiali di calcio del Qatar sono entrati nel vivo, ma negli occhi degli appassionati (e non) è ancora impressa la maestosa cerimonia inaugurale di stampo “olimpico”, magistralmente ideati e diretti dall’italiano Marco Balich, è già passata alla storia come prima rassegna dei campionati iridati disputata nel mondo arabo, nonché prima edizione giocata tra novembre e dicembre, a cui – nostro malgrado – la Nazionale azzurra non partecipa per la seconda volta consecutiva.

Um momento della cerimonia di apertura dei Mondiali di calcio in Qatar

Dal dialogo sui valori di inclusione, tolleranza e rispetto tra la guest star Morgan Freeman e l’adolescente diversamente abile in campo, alle coreografie realizzate da Marco Balich, passando per il discorso dell’emiro Al Thani con annessa coda polemica inevitabilmente scatenata sul fronte politico-sociale: diversi sono stati i momenti clou di un tale show multimediale, ma la nostra attenzione non poteva non focalizzarsi sul trinomio pallone-mare-squalo che ha contraddistinto il video d’apertura proiettato in mondo visione.

Marco Balich ideatore della cerimonia di apertura dei Mondiali di calcio del Qatar e dello squalo balena
Morgan Freeman durate il dialogo con l'adolescente diversamente abile

A rapire l’attenzione dei presenti allo stadio Al Bayt – nome che, richiamando la tipica forma di una tenda beduina, vuole indicare casa, riparo, ospitalità – e dei milioni di spettatori collegati alle tv di tutto il pianeta è stato lo squalo balena, che ha scelto proprio le coste del Qatar per riprodursi. Emblema della fusione tra oceano e deserto, elementi fondamentali in tutti i Paesi della penisola araba, le sue immagini incarnano in pieno il rispetto della tradizione qatariota, che invita a lasciarsi alle spalle la quotidianità per vivere l’essenza di due risorse fondanti come acqua e terra.

Squalo balena nel mare di Doha, Qatar

Lo scenario high-tech presentato in 3D mostra il Blu in tutta la sua profondità, con persone che si muovono dal deserto e dal mare verso un’icona dalla forma circolare, rappresentante il cerchio della vita. È proprio questo il messaggio: giovani provenienti da Paesi diversi che si incontrano al centro dello specchio d’acqua per giocare insieme, affrontando le difficoltà e diffondendo una speranza di pace oltre ogni conflitto.

Proprio in quest’ottica è stato assunto a simbolo lo squalo balena: una creatura protetta, quella dello shark vegetariano che non incute timore, definito non a caso “il gigante buono da record” per la sua natura docile e inoffensiva e, al contempo, per i suoi numeri da primato. Si tratta infatti non solo del più grande pesce esistente al mondo, ma anche del vertebrato più grosso se si escludono i cetacei: le sue dimensioni possono sfiorare i 19 metri di lunghezza, mentre il peso massimo ammonta a circa 21 tonnellate. Dopo i Mondiali la sua immagine resterà tra gli imponenti grattacieli della città, sottoforma di un’installazione in alluminio e acciaio di ben 20 metri.

Giochi di luci, droni, fuochi artificiali, immagini iconiche, pescatori di perle che arrivano dal mare invitando i cinque continenti a raggiungere questo mondo culturalmente distante: gli apprezzabili messaggi sopra descritti sono veicolati, come spesso accade, mediante tutti questi espedienti. La speranza è che non restino meramente confinati entro l’ostentata apparenza dei maxischermi.

Mi chiamo Manuel, ho 33 anni e osservo da sempre con interesse ogni forma acquatica generosamente offerta dalla natura. Laureato con lode in Relazioni Internazionali nel 2012, dal gennaio successivo sono iscritto all’Ordine dei Giornalisti. Il mio hobby preferito è viaggiare, ovunque, ma quando devo scegliere tra mare e montagna non ho dubbi: il richiamo dell’acqua è troppo forte! In questa foto mi trovo a Capri, durante la mia ultima vacanza "on the blue", immerso nell’inestimabile panorama con vista Faraglioni.

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Nasce il nuovo progetto di comunicazione che unisce sotto un’unica piattaforma online gli appassionati del mondo dell’acqua declinato in tutte le sue forme.

 

La parola acqua deriva dal latino “aqua”, che a sua volta ha una radice indoeuropea, la stessa della parola onda, che passando dal greco diventa “unda” in latino.

Acqua e onda: ovvero identica radice linguistica per due elementi che non possono esistere l’uno senza l’altro. 

 

Le onde sono un movimento perpetuo, sono il fluido che rappresenta l’impulso positivo al cambiamento.

 

Da qui nasce l’avventura di “On the Blue”: che ogni giorno vi condurrà in un viaggio in compagnia di chi questo elemento lo vive e lo ha vissuto.

 

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