Pixie: il drone marino che mangia i rifiuti sta girando il Mediterraneo

di Martina Grandori

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n nome che ricorda le fiabe, ricorda le piccole creature mitiche del folclore britannico, le cui caratteristiche assomigliano a quelle dei folletti che pare avessero fra le loro caratteristiche, proprio quella di essere esploratori dei mari e delle correnti.

Pixie è il nome del drone marino che fa capo a The Serial Cleaners, associazione francese che si occupa della raccolta dei rifiuti dalle spiagge e dal mare, sono tonnellate ogni giorno quelle impilate dai volontari. Pixie Drone è un dispositivo galleggiante, molto lento, naviga a soli 3 chilometri all’ora, capace di identificare e “mangiarsi” la plastica, il vetro, la gomma e molto altro che rileva in un raggio di 500 metri.

Pixie Drone. The Serial Cleaners

Controllato a distanza tramite un telecomando e una web app che permette di tracciare un monitoraggio molto dettagliato, per ogni missione ha un’autonomia di 6 ore, 160 litri di volume di raccolta rifiuti e 60 chilogrammi di capienza e ha una capacità di resistenza che va dai -15°C fino ai 50 °C.

Pixie Drone. The Serial Cleaners

Ovviamente ogni Pixie Drone è dotato di una videocamera capace di effettuare riprese fino a 300 metri di distanza, innovazione e tecnologia forniscono un supporto indispensabile in questo senso, ci sono voluti due anni di ricerca, due anni di delusioni e conferme per arrivare ad una “scatoletta” così efficace.

L’importante è non mollare mai, guardare avanti e ricordare l’obiettivo, pulire le coste del Mediterraneo, ma anche le sponde dei laghi e le rive dei fiumi, perché lo scempio della spazzatura galleggiante colpisce indistintamente ogni luogo blu.

Pixie Drone. The Serial Cleaners

Nelle acque italiane Pixie Drone è approdato grazie ad una campagna- manifesto “Fish For Good per il futuro degli oceani” voluta da Findus, azienda che in tempi non sospetti promosse l’Msc, la Pesca sostenibile e certificata, perché il modo in cui si pesca e l’approvvigionamento giocano un ruolo fondamentale nella salvaguardia delle risorse degli oceani.

L’iniziativa è partita dall’Isola di Certosa, Lido di Venezia, emblema della sostenibilità dove l’energia è alimentata dal sole e dal vento. I Pixie Drone hanno lavorato tutta l’estate, risalendo le coste del mediterraneo in compagnia dei Trash Collec’Thor, dei seabin voluti e promossi da The Serial Cleaners che raccolgono come aspirapolvere plastica e altre schifezze gettate in mare per poi stoccarle e smaltirle in maniera circolare.

Trash Collec’Thor e "Capitan Findus"

Sono Martina Grandori, vivo quotidianamente con il senso dell’umorismo e alla ricerca dell’estetica, tento di migliorarmi ogni giorno in nome di una magica evoluzione, nutrendo il mio giardino degli interessi. Adoro scrivere, lo faccio da vent’anni in qualità di giornalista specializzata in lifestyle, prestata poi al mondo dell’ambiente e della sostenibilità. Sono madre di due bambine che hanno rivoluzionato la mia vita in positivo, da sempre vivo nella bellissima Milano, città che adoro perché ha moltissimo da offrire oltre allo smog.

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La parola acqua deriva dal latino “aqua”, che a sua volta ha una radice indoeuropea, la stessa della parola onda, che passando dal greco diventa “unda” in latino.

Acqua e onda: ovvero identica radice linguistica per due elementi che non possono esistere l’uno senza l’altro. 

 

Le onde sono un movimento perpetuo, sono il fluido che rappresenta l’impulso positivo al cambiamento.

 

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