Nemo’s Garden, l’orto subacqueo senza pesticidi e a impatto zero

di Martina Grandori

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iamo in Liguria, patria di fondali bellissimi, biodiversità e cibo buono e rinomato: parte da qui, nel 2012, il progetto visionario di Sergio Gamberini “Nemo’s Garden”, un orto subacqueo che attraverso il metodo idroponico, permette di coltivare sott’acqua gli ortaggi, compreso il basilico, re della cucina ligure

Negli anni l’orto subacqueo è diventato qualcosa di molto più: Ocean Reef Innovation Centre per la ricerca e lo sviluppo di un’agricoltura del futuro basata su un sistema auto sostenibile e per mettere in pratica i risultati di nuove ricerche e tecnologie in questo ambito.

Come sempre queste idee partono da una passione, in questo caso Sergio Gamberini è un fan delle immersioni e del giardinaggio, quindi perché non provare un orto alternativo? Gli spazi terrazzati della Riviera in fondo sono sempre più risicati, sfruttare i fondali di Noli è stato un azzardo vincente.

Sergio Gamberini
Luca, figlio di Sergio Gamberini

Un’agricoltura alternativa a supporto della ricerca (i prodotti non vengono venduto a terzi ma re-impiegati in laboratorio) che risponde ad una necessità di trovare soluzioni produttive davanti delle difficili condizioni morfologiche di questa regione. La zona di Noli ha fondali molto poveri, non c’è un reef e grazie a questo progetto si sta sviluppando nuovamente una biodiversità andata persa, sono ritornati anche i cavallucci marini.

A conferma della validità di questo progetto pilota, l’essere esenti dalla questione dei cambiamenti climatici – sott’acqua non ci sono grandinate o siccità -, l’ambiente è costante sfruttando solo risorse naturali, non occorrono pesticidi e non si consuma H2O per l’irrigazione, mentre l’agricoltura standard ne consuma quantitativi insostenibili.

Protagonisti di Nemo’s Garden, sono delle biosfere che ricordano delle meduse ancorate al fondale fra i 5 e 10 metri con catene e corde, all’interno una temperatura costante fra i 24 e 32 C° (aspetto chiave per una buona riuscita della crescita pianta) e un’umidità all’80-90%.

Ad oggi, sono state coltivate 40 tipi diversi di piante, dal basilico alla maggiorana alla salvia, alla melissa, al peperoncino all’aloe. E per innaffiarle? È grazie al naturale processo interno di evaporazione che i bacelli usufruiscono di acqua purissima ricavata dal processo di condensa che avviene nelle biosfere, senza così mai rischiare la siccità.

Carta vincente di queste biosfere è quell’humus ricco di minerali e nutrienti dove le radici ricevono tutto quello di cui hanno bisogno per poi germogliare molto più velocemente rispetto ad un canonico orto.

Da studi fatti con l’Università di Pisa, il team di Nemo’s Garden ha riscontrato quanto le piante cresciute nelle biosfere siano incredibilmente più ricche di olii essenziali e proprietà nutritive e per questo sono oggetto di ricerche continue per nuovi utilizzi in campo estetico e medico.

Anche la luce, altro aspetto fondamentale, è a zero impatto: sfruttano quella solare che entra direttamente nella biosfera attraversando il mare e il film polimerico che costituisce la cupola.

Esperimenti attuali hanno dimostrato che la quantità di luce solare che illumina la biosfera è sufficiente per consentire la crescita delle piante, risparmiando così anche in termini di energia elettrica.

Credit Ph: Tutte le foto sono state gentilmente concesse da OceanReefGroup e Nemo’s Garden di OCEAN REEF

Sono Martina Grandori, vivo quotidianamente con il senso dell’umorismo e alla ricerca dell’estetica, tento di migliorarmi ogni giorno in nome di una magica evoluzione, nutrendo il mio giardino degli interessi. Adoro scrivere, lo faccio da vent’anni in qualità di giornalista specializzata in lifestyle, prestata poi al mondo dell’ambiente e della sostenibilità. Sono madre di due bambine che hanno rivoluzionato la mia vita in positivo, da sempre vivo nella bellissima Milano, città che adoro perché ha moltissimo da offrire oltre allo smog.

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