Livorno, una scacchiera sul mare della Costa degli Etruschi

di Redazione

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700 metri quadrati, 34.000 piastrelle bianche e nere, 4.000 colonnine a mo’ di balaustra per delimitare i confini con il Mar Ligure: sono le maestose dimensioni della scacchiera che caratterizza Piazza Mascagni a Livorno, una terrazza da sogno che consente a cittadini e turisti di perdersi nelle sfumature cromatiche offerte dalla fusione tra acqua e cielo.

Lo scenario, infatti, è imperdibile per chiunque: i residenti ne fanno un luogo prediletto, permettendosi il lusso di beneficiarne orgogliosamente in estate ma anche romanticamente nelle altre stagioni, i visitatori arrivano apposta per scoprire uno scorcio tra i più suggestivi della nostra penisola.

Per descrivere la rilassante passeggiata lungo la Costa degli Etruschi – laddove un tempo si innalzava il Forte dei Cavalleggeri, che sarebbe stato poi smantellato nel tardo Ottocento, dopo l’Unità d’Italia – basterebbe ammirarne gli scatti, senza bisogno di ulteriori presentazioni, se non l’appena accennato aspetto storico. Secondo fonti autentiche, nell’ultima decade del secolo il lungomare di Livorno divenne sede di un parco divertimenti, l’Eden, che per diversi anni ospitò con successo i primi spettacoli del cinema italiano.

La versione originale della piazza fu realizzata nel 1925 grazie al progetto ingegneristico di Enrico Salvai, in collaborazione con Luigi Pastore. Negli anni Trenta, Ghino Venturi vi costruì un gazebo per la musica, raffinata struttura che finì per essere distrutta durante la Seconda Guerra Mondiale. Con il trascorrere degli anni, la piazza intitolata al celebre compositore e direttore d’orchestra livornese vide svilire il suo fascino, complici le violente mareggiate e gli inevitabili segni del tempo, finché – negli anni Novanta – essa fu totalmente restaurata e riportata all’antico splendore.

Seppur la sua progettazione risalga in pieno Ventennio, la sua architettura si pone insolitamente al di là dei canoni stilistici imposti dal regime fascista, assumendo fattezze che molti critici d’arte hanno ricondotto alla stregua di un’opera surrealista firmata dell’eccentrico Salvador Dalí.

Sulla terrazza, in effetti, sembra ipoteticamente rintracciabile l’inconfondibile tocco del celebre pittore catalano, derivante dall’influenza che ebbero su di lui i grandi maestri del Rinascimento, compresa l’innata impronta araba ereditata dai suoi antenati, discendenti dai Mori; ma va detto che la bellezza di questo scenario non sfigurerebbe nemmeno al cospetto di prestigiose gallerie fotografiche o concorsi di poesia visiva.

Oggi sulla piazza livornese si affacciano i principali punti d’attrazione cittadini, motivo per cui questo balcone sul mare è divenuto il simbolo per eccellenza della città portuale toscana. Qui risiedono i Bagni Pancaldi, lo Scoglio della Regina e il Grand Hotel Palazzo, considerato una delle strutture ricettive più belle del mondo; poco distante trova collocazione anche la Palazzina Zalum, edificata lo scorso secolo per ospitare il Casino dei Nobili e la classe dirigente della città.

Un tuffo nel mare rimanendo a terra, un altro nel riflesso della luce solare sul contrasto in bianco e nero della scacchiera, circondati dai venti di libeccio o maestrale che rendono mutevole il cielo, con le nuvole a far da sfondo ideale per vele e navi in transito, mentre in lontananza si stagliano le sagome delle isole che formano l’Arcipelago Toscano: è la meravigliosa cartolina che regala questo tratto di costa livornese, mentre intorno bambini in bicicletta, coppie innamorate e pescatori navigati godono del salubre profumo dello iodio o di un emozionante tramonto all’orizzonte.

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