Innovazione e sostenibilità al Salone Nautico di Genova

di Redazionale

S

i è appena conclusa la 61° edizione del Salone Nautico, lo storico appuntamento internazionale all’insegna del lusso e del Made in Italy, tuttavia quest’anno il filo conduttore è stato il mare e la sua salvaguardia.

Salone Nautico di Genova

Un Salone Nautico quello di Genova che è sempre in movimento, come il mare. Non è ancora completamente terminata l’opera di ampliamento, che terminerà nel 2023 facendola diventare la più grande esposizione di nautica in acqua al mondo, ma che in questa edizione è già in grado di accogliere ed esporre mille imbarcazioni di ogni tipologia, misura e prezzo grazie alla nuova banchina larga 17 metri che, nata dall’abbattimento del “muro di passeggiata”, congiunge direttamente il padiglione blu Jean Nouvel col margine sud della nuova darsena nautica, in attesa di completare il nuovo Waterfront disegnato dall’archistar genovese Renzo Piano.

Salone Nautico di Genova - Waterfront di Renzo Piano

È stata un’edizione decisamente movimentata, attesissima e tutto il mondo della nautica di diporto ha risposto con entusiasmo, infatti gli appassionati, i campioni dello sport e politici si sono dati appuntamento a Genova.

Salone Nautico di Genova - Waterfront di Renzo Piano

Un Salone all’insegna dell’innovazione e sostenibilità e sono state tantissime le iniziative realizzate in questi giorni per comunicare al meglio la versione ”green”, anzi “blue” della nautica, attraverso lo studio e lo sviluppo di motori puliti, materiali alternativi e riciclabili al fine di eliminare tutto ciò che è inquinante.

Ad esempio per eliminare la vetroresina, i cantieri Gruppo Permare di Sanremo hanno presentato Amer 120, un superyacht di 37 metri, con lo scafo interamente realizzato in “Filava”, una fibra composita a base di basalto di origine vulcanica.

Amer 120 di Amer Yachts

Ma non finisce qui, Amers Yachts ha attivato una serie di collaborazioni per far navigare le sue barche in un mare sempre più blu, che le porterà a essere meno inquinanti in ogni loro aspetto, dalle emissioni ai materiali costruttivi: oggi sono la fibra Filava e i motori elettrici innovativi della società “benefit” Sealence, che rientrano nel più ampio processo Life Cycle Assessment all’interno della filiera produttiva, domani chissà cos’altro riusciranno ad aggiungere, o meglio, sostituire per migliorare l’impatto delle barche sull’ambiente e, di conseguenza, sulla salute degli esseri umani.

Motore elettrico innovativo di Sealence

Tra le numerose iniziarive la promessa di Sealence, una start-up innovativa italiana la cui mission è proporre soluzioni tecnologiche evolute per far progredire il settore navale verso una dimensione più rispettosa dell’ambiente, fissando al contempo nuovi standard di efficienza e ridefinendo il concetto di velocità, è quella che ci piace di più perché vogliono ridefinire il modo di vivere il mare, regalandoci la consapevolezza che l’acqua sarà l’unica impronta che lasceremo dietro di noi.

In conclusione questa edizione del Salone Nautico ci lascia con la speranza che la virtuosa mission di Amer Yachts e Sealence possa essere seguita da altri numerosi operatori del settore, che in questi giorni abbiano compreso che tutti loro, produttori di beni e di servizi, con un’attenta analisi del ciclo di vita (Life Cycle Assessment) possono fornire un importante contributo effettivo ed efficace verso una maggiore sostenibilità ambientale a partire dal consumo di risorse e dal contenimento delle emissioni per la salvaguardia del mare, dell’acqua e, di conseguenza, del nostro intero pianeta.

Ecco il team di “On The Blue”: Carolina, Cinzia, Consuelo, Costanza, Fabrizio, Francesca, Katia, Lorenzo, Lucio, Martina, Manuel, Pino, Roberto e Stefano. Ogni giorno vi raccontiamo l'acqua in ogni sua forma e declinazione, attraverso esperienze e racconti delle donne e degli uomini che seguendo il flusso delle onde andremo a incontrare, o ci verranno incontro.

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Nasce il nuovo progetto di comunicazione che unisce sotto un’unica piattaforma online gli appassionati del mondo dell’acqua declinato in tutte le sue forme.

 

La parola acqua deriva dal latino “aqua”, che a sua volta ha una radice indoeuropea, la stessa della parola onda, che passando dal greco diventa “unda” in latino.

Acqua e onda: ovvero identica radice linguistica per due elementi che non possono esistere l’uno senza l’altro. 

 

Le onde sono un movimento perpetuo, sono il fluido che rappresenta l’impulso positivo al cambiamento.

 

Da qui nasce l’avventura di “On the Blue”: che ogni giorno vi condurrà in un viaggio in compagnia di chi questo elemento lo vive e lo ha vissuto.

 

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