Imparare a nuotare con fumetti e cartoons

di Redazione
«

I cartoni animati puntano al cuore della psicologia infantile, creando istintivamente un legame di fiducia reciproca con i personaggi che vengono narrati. Rappresentano un valore aggiunto rispetto ai metodi di apprendimento tradizionali».

È la teoria di Cristiano Fabbri, trentenne istruttore di nuoto pontino, un passato da pentatleta e tanta voglia di trasmettere un’esperienza ultraventennale in piscina, suo ambiente ideale sin dai primissimi anni di vita. Un approccio didattico empatico e un metodo di apprendimento basato sulla fabulazione, con l’obiettivo di rinsaldare la fiducia reciproca con gli allievi: questa la sua sfida quotidiana. «I più timorosi in acqua? Senza dubbio i maschietti» ribatte sicuro, ripercorrendo i suoi dodici anni da istruttore. Specializzato in ambientamento bambini (0-6 anni) e scuola nuoto ragazzi (6-14 anni), Cristiano collabora anche con una onlus dedicata alla terza età. Il percorso maturato nel tempo lo ha spinto a realizzare un cartone animato dal titolo “La Rivincita”, che ha poi portato in stampa trasformandolo in un fumetto. «L’idea è nata tra luglio e ottobre 2019, sviluppandosi su quattro episodi da due minuti e mezzo ciascuno – racconta Cristiano – Ho preso spunto soltanto dalla mia esperienza diretta, mi sono autofinanziato e autoprodotto».

Quanto ai contenuti, il cartoon presenta uno stile volutamente essenziale ed efficace: «Lo storytelling – prosegue – narra del “bimbo rosso”, personaggio senza nome e così identificato in base al colore della cuffia, che viene sfidato a tuffarsi da alcuni coetanei. È titubante perché non sa nuotare, ma per non essere preso in giro si butta e rischia di affogare. A salvarlo interviene la mamma, la quale, notando la sua desolazione mentre gli altri bambini lo prendono in giro, decide di iscriverlo in piscina, dove affronterà allenamenti originali e divertenti: dalla spada laser che rischia di colpirlo, imponendogli di andare in apnea sott’acqua, alla sfida di nuoto con altri piccoli squaletti. Pian piano prende fiducia, acquisisce sicurezza e infine supera le sue paure». L’iniziativa ha riscosso successo e persino la “benedizione” di Massimiliano Rosolino, protagonista nel videolancio dell’ultimo episodio, che sui social ha raccolto migliaia di visualizzazioni organiche. La pandemia ha rallentato il progetto, a cui avrebbero dovuto far seguito nuovi fumetti didattici con altre tematiche ad hoc – quali la lotta al bullismo, al razzismo e in favore dell’integrazione sociale – sempre con la piscina come contesto di ambientazione.

“La rivincita 2”, in arrivo il sequel

Finalmente, dopo diversi rinvii forzati, la seconda stagione de “La Rivincita” sta per prendere forma. Il sequel del fumetto ricalca la linea didattica fondata sulla fabulazione e sulla reciproca fiducia con gli allievi più piccoli, insieme ai quali affronta e sconfigge quotidianamente (almeno fino all’avvento del Covid) le paure in acqua. Il lancio è pronto da tempo, ma l’uscita è stata lungamente procrastinata a causa della pandemia, periodo durante cui – confessa Cristiano – «ho dovuto stravolgere il mio metodo fortemente empatico che, senza contatto fisico, è molto più difficoltoso da applicare, malgrado tentativi alternativi: salutarsi con il pugno o il gomito non ha lo stesso effetto coinvolgente che aveva il “darci il cinque”». Per non parlare della mascherina, che peraltro costringe gli istruttori a non poter andare sott’acqua e dietro alla quale, in aggiunta a occhialetti e cuffie, si celano sorrisi ed emozioni.

Dovendo passare per termoscanner, gel igienizzante e protocolli di sicurezza, i bambini oggi avvertono una condizione di anormalità entrando in piscina, che generalmente concepiscono come un ambiente ludico: un motivo in più per accelerare l’uscita, che con ogni probabilità sarà ufficializzata dopo il 15 maggio, data di riapertura delle piscine outdoor. «Ormai la stagione è compromessa – prosegue – ma finalmente la piscina è riconosciuta come ambiente Covid-free: l’acqua funge da barriera e il cloro sanifica». Diverse le novità preannunciate dall’autore: «In primis l’ingresso di nuovi personaggi, ciascuno con aspettative e storie diverse sulle spalle: Lia, la bambina italo-cinese che parla perfettamente italiano e s’impegna per imparare a fare la rana, ma ha nostalgia dei suoi nonni e scrive loro tutti i giorni; Molly, la più decisa e modaiola del gruppo, ama viaggiare e vuole imparare a fare snorkeling; Bobby, bimbo timoroso e un po’ impacciato che si vergogna di stare in costume, vorrebbe ritrovare sicurezze e amici, superando un trauma infantile legato proprio alla piscina; Jenny, ragazza tunisina che non parla bene la nostra lingua, riesce a conquistare tutti con un entusiasmo travolgente e vorrebbe imparare ad andare sott’acqua».

Rispetto alla prima stagione ci saranno il doppio degli episodi, otto, preceduti da una sigla d’apertura e sostanziali innovazioni a livello grafico, con maggior cura dei dettagli e delle animazioni. Ma quel che conta di più è sempre il cuore: «Questo lavoro è lo specchio del mio rapporto con l’acqua – conclude Cristiano – Basti pensare che il primo protagonista in assoluto della serie, il bambino rosso, è il riflesso della mia personalità: aiuta gli altri a integrarsi, cerca di sostenere tutti e vuole sempre fare gruppo. Ho iniziato a nuotare a quattro anni e solo in piscina riesco a ritrovare me stesso contro i miei limiti, mentre sviluppo pensieri o canto semplicemente una canzone. L’acqua è avvolgente e mi trasmette protezione: è, appunto, la mia rivincita».

 

Mi chiamo Manuel, ho 33 anni e osservo da sempre con interesse ogni forma acquatica generosamente offerta dalla natura. Laureato con lode in Relazioni Internazionali nel 2012, dal gennaio successivo sono iscritto all’Ordine dei Giornalisti. Il mio hobby preferito è viaggiare, ovunque, ma quando devo scegliere tra mare e montagna non ho dubbi: il richiamo dell’acqua è troppo forte! In questa foto mi trovo a Capri, durante la mia ultima vacanza "on the blue", immerso nell’inestimabile panorama con vista Faraglioni.

TOP

 

 

Nasce il nuovo progetto di comunicazione che unisce sotto un’unica piattaforma online gli appassionati del mondo dell’acqua declinato in tutte le sue forme.

 

La parola acqua deriva dal latino “aqua”, che a sua volta ha una radice indoeuropea, la stessa della parola onda, che passando dal greco diventa “unda” in latino.

Acqua e onda: ovvero identica radice linguistica per due elementi che non possono esistere l’uno senza l’altro. 

 

Le onde sono un movimento perpetuo, sono il fluido che rappresenta l’impulso positivo al cambiamento.

 

Da qui nasce l’avventura di “On the Blue”: che ogni giorno vi condurrà in un viaggio in compagnia di chi questo elemento lo vive e lo ha vissuto.

 

SEGUI LE NOSTRE

“ONDE BLU”!!!