Giulia Calogero, con Menkab salviamo i capodogli e formiamo i ragazzi

di Matina Grandori

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rende il nome dalla parola araba manħar che significa "il buco della narice", alludendo alla sua posizione nel disegno della costellazione della Balena, è Menkab, Associazione per la salvaguardia del Mediterraneo, in particolare dei cetacei che tutt’oggi abitano le nostre coste, in particolare nel Mar Ligure.

A raccontare i progetti di Menkab: il respiro del mare è Giulia Calogero, Presidente dell’Ente di ricerca scientifica ed educazione ambientale, una passione autentica e pura per il mare e una grande voglia di fare.

«Il leitmotiv è avvicinare soprattutto i ragazzi al mondo della salvaguardia attraverso racconti ed esperienze in prima persona di chi ha scelto questo tipo di vita. La divulgazione nelle scuole con video girati da noi, attività ludiche e le uscite didattiche sulle nostre due imbarcazioni sono aspetti fondamentali per coinvolgere gli studenti», racconta al telefono la ricercatrice.

Menkab collabora con Enti pubblici, Università italiane e straniere, lo scopo è trasmettere il sapere, propagare un patrimonio di inestimabile valore, la cultura del mare è in pericolo. Si pensa alla battigia come luogo eletto per la tintarella. E invece non è così. Dal semplice andare in spiaggia si può iniziare a conoscere il mare e i suoi abitanti, si possono compiere piccoli gesti di attenzione per la sua salvaguardia che fanno la differenza, in fondo basta essere educati e già qualcosa cambierebbe.

Approcciarsi al mare, l’ambiente che rappresenta i 2/3 della Terra e di cui ancora oggi non si conosce tutto, a cui si deve però la vita sia dell’uomo, sia delle specie animali. Imparare a rispettarlo, a omaggiarlo con piccoli gesti di attenzione che poi sono sempre gli stessi: pensare ad un mondo plastic free e a sprecare meno H2O in risposta ad una crisi idrica disastrosa.

«Grazie ad una partnership con Slam, storico brand per l’abbigliamento nautico, riusciamo a portare scolaresche in mare, spiegando loro come si misura il benessere del mare grazie alla sonda parametrica, capace di misurare la temperatura, il livello di ossigeno (e quindi di clorofilla), di salinità e torbidità, tutti parametri che decretano il suo stato di salute» illustra la presidente di Menkab.

Ma oltre allo stato di benessere del Mediterraneo, il team studia da tempo il comportamento, le abitudini, le diversità delle otto specie di cetacei che vivono nel Mediterraneo e che da maggio a fine estate abitano il Mar Ligure, ricchissimo di biodiversità e di phitoplancton, il cibo dei cetacei.

«A bordo abbiamo anche l’idrofono per quando cerchiamo i cetacei, un sensore subacqueo progettato per acquisire suoni, rumori ed altri segnali acustici che si propagano in mare. Con l’idrofono si misura anche l’inquinamento acustico, elemento di grande disturbo per i cetacei che passano 3/4 del loro tempo sommersi, di fatto noi in superficie non immaginiamo lontanamente il fracasso generato dalle navi o dalle attività portuali e il fastidio che ne consegue per loro» racconta fiera Giulia Calogero.

Ed è proprio perché questi animali vivono per la maggior parte del tempo sott’acqua che tutte le attività di studio sono particolarmente complesse e soprattutto lente. «La lentezza e la pazienza sono due atout che ogni ricercatore deve avere, sconosciute invece ai ragazzi, abituati all’immediatezza della tecnologia».

Una delle attività di Menkab è la foto identificazione, una sorta di carta di identità dell’animale redatta con la foto del dorsale, dei due lati, e, nel caso dei capodogli, della pinna candale. A dirla così sembra sia solo questione di click, ma è qui invece che viene fuori la resilienza dei ricercatori: catturare l’immagine non è scontato, 5-10 minuti il tempo a disposizione, poi ritorna sommersa e soprattutto si sposta, da qui l’importanza dell’idrofono per seguirne i movimenti, ma la pazienza è la virtù dei  forti.

Sono Martina Grandori, vivo quotidianamente con il senso dell’umorismo e alla ricerca dell’estetica, tento di migliorarmi ogni giorno in nome di una magica evoluzione, nutrendo il mio giardino degli interessi. Adoro scrivere, lo faccio da vent’anni in qualità di giornalista specializzata in lifestyle, prestata poi al mondo dell’ambiente e della sostenibilità. Sono madre di due bambine che hanno rivoluzionato la mia vita in positivo, da sempre vivo nella bellissima Milano, città che adoro perché ha moltissimo da offrire oltre allo smog.

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