Filippine, 3 esperienze sostenibili a contatto con l’acqua

di Carolina Saporiti

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hi c’è stato giura che quello delle Filippine sia il mare più bello del mondo. Ora, difficile (e anche poco utile) stilare una classifica di questo tipo, certo è che la notizia che finalmente il 10 febbraio le Filippine hanno riaperto i confini alle persone che provengono da Paesi a cui non è richiesto un visto d’ingresso, tra cui appunto l’Italia, è una buonissima notizia.

Perché questo vuol dire poter pianificare per i prossimi mesi un viaggio in questo straordinario arcipelago costituito da circa 7.100 isole al largo delle coste del Vietnam, nell’Oceano Pacifico.

L’altra bella notizia che riguarda questo Paese è che si sta diffondendo sempre di più consapevolezza rispetto ai temi ambientali, per cui il governo e la popolazione si impegnano ogni giorno per la salvaguardia della loro terra e della loro cultura.

Ed è così che sono nate anche iniziative di ecoturismo, per avvicinare i viaggiatori a luoghi splendidi e ancora incontaminati, mostrandone la loro fragilità. Perché conoscere e vedere sono sempre il modo migliore per innamorarsi di qualcosa. E quando si ama qualcosa, prendersene cura viene da sé. Ecco allora tre esperienze eco da fare durante il nostro prossimo viaggio nelle Filippine.

Vedere i delfini a Bohol

Certo, non è l’unico posto al mondo dove si può fare un’esperienza del genere. Ma nelle acque dell’isola di Pamilacan a Bohol, si possono ammirare diverse specie di delfini (Risso, Spinner, Bottlenose, delfini macchiati) e di balene (Bryde, capodogli, globicefali, balenottere assassine pigmeo e blu). 

L’impegno del governo negli anni si è concentrato per salvaguardare queste specie dalla pesca commerciale.

 Fino a qualche tempo fa le acque attorno a questa isola erano infatti zona di pesca dei cacciatori di balene. Oggi grazie alle leggi sulla conservazione marina, l’educazione e il coinvolgimento della comunità, e utilizzando il turismo come fonte alternativa di sostentamento, le baleniere sono utilizzate a scopo turistico per l’avvistamento. Grazie alla loro esperienza, i capitani si sono infatti rivelati eccellenti guide turistiche.

Nuotare tra le cascate di Campawan Curtain

Le maestose cascate Campawan si possono raggiungere attraverso una passeggiata che percorre l’area boschiva della città di Baganga a Davao Oriental. Lo stupore e la meraviglia non possono che travolgere qualsiasi viaggiatore che vi si trova di fronte: sembra infatti di stare di fronte a un grande sipario di circa 6 metri, le cui tende ondeggianti d’acqua finiscono in un bacino poco profondo dove ci si può tuffare per rinfrescarsi un po’ dopo la passeggiata. Visto il crescente interesse per questa area, il governo ha iniziato a trasformarla in un eco-parco così da tutelarla.

Kayak a El Nido

El Nido, a Palawan, è uno dei luoghi più spettacolari delle Filippine e le sue acque tranquille sono l’ideale per chi vuole avventurarsi in kayak attraversando le formazioni calcaree della Piccola e della Grande Laguna sull’isola di Miniloc. 

Dal momento che è una delle mete più ambite e popolari, il governo locale ha introdotto diverse misure per proteggere El Nido, tra le quali, per esempio una regolamentazione speciale che permette di accedere o meno via acqua nelle lagune e il divieto di ancoraggio per le barche motorizzate all’ingresso della Piccola e della Grande Laguna. A tutto ciò si aggiunge il lavoro delle comunità di Palawan che si impegnano per sensibilizzare i visitatori.

Laureata in Lettere Moderne, sono giornalista professionista dal 2011 e vivo a Venezia. Collaboro con diverse testate online e offline. Mi piace scrivere di cose belle e buone: viaggi, cibo&vino, cultura e ambiente. Amo camminare, in spiaggia o nei boschi. Sono curiosa, leggo e prendo sempre appunti.

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Nasce il nuovo progetto di comunicazione che unisce sotto un’unica piattaforma online gli appassionati del mondo dell’acqua declinato in tutte le sue forme.

 

La parola acqua deriva dal latino “aqua”, che a sua volta ha una radice indoeuropea, la stessa della parola onda, che passando dal greco diventa “unda” in latino.

Acqua e onda: ovvero identica radice linguistica per due elementi che non possono esistere l’uno senza l’altro. 

 

Le onde sono un movimento perpetuo, sono il fluido che rappresenta l’impulso positivo al cambiamento.

 

Da qui nasce l’avventura di “On the Blue”: che ogni giorno vi condurrà in un viaggio in compagnia di chi questo elemento lo vive e lo ha vissuto.

 

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