Delle Feluche e dell’umanità per non dimenticare il grande mare…

di Carolina Saporiti

I

n un famoso reportage il fotografo Sebastiao Salgado ci racconta un mondo quasi scomparso, quello delle tonnare siciliane, del rito collettivo della mattanza, con i suoi canti e i suoi rituali, di una relazione equa fra i figli della Terra e del Mare, in cui l’uomo raccoglie i frutti della natura con misura e coraggio.

Pescatori siciliani - Foto di Sebastiao Salgado
Pescatori di tonno siciliani - Foto di Sebastiao Salgado
Pescatori di tonno in Feluca - Foto di Sebastiao Salgado
Pescatori di tonno siciliani - Foto di Sebastiao Salgado

Le tonnare volanti, le enormi reti di ingrasso e le camere della morte, le grandi navi laboratorio giapponesi dove branchi interi vengono processati e immediatamente trascinati nella bulimia del mercato internazionale, ci raccontano invece un’altra storia, una storia di conquista, supremazia e insostenibilità. 

Ma c’è un altro vicino angolo di mondo, lo stesso in cui Ulisse sfidava Scilla e Cariddi, in cui sopravvive un’antica tradizione di caccia, quella al gigante del mare, il pesce Spada, un’attività premiata dalla D.O.C. e con il patrocinio dell’Unesco, ma sempre più minacciata dalle multinazionali filiere della freschezza.

Reti di ingrasso di una Tonnara

È  lo stretto di Messina, dove uomini coraggiosi affrontano a partire dal mese di maggio, il mare, su leggere e scattanti imbarcazioni le cui funzionalità si sono affinate nel corso dei secoli.

Feluca a Torre Faro nello Stretto di Messina

È un passaggio di sapere che passa di generazione in generazione e che ancora in pochi possono vantare. La caccia allo Spada avviene in un sottile lembo di mare, lo stretto di Messina, da cui si guardano Sicilia e Calabria e dove si incontrano due mari, lo Ionio e il Tirreno. E, cosa curiosa, nel punto esatto dove quest’incontro avviene, immergendo i nostri due piedi a poca distanza tra loro, è possibile percepire la differenza di temperatura. È qui in questo posto mitico – e anche mistico – che avviene il rito della caccia al Re dello Stretto. Il gigante e veloce migratore pelagico, che si sposta spesso in coppia, naviga per il mondo intero fino alle calde acque del Pacifico per riprodursi e tornare a nutrirsi in estate nelle acque temperate ma profonde del Mediterraneo meridionale.

Tonnara del Secco - San Vito lo Capo, Sicilia
Tonnara Vendicari - Siracusa, Sicilia

La caccia si svolge su tradizionali barche che, a vederle muoversi dalla terra, è uno spettacolo di danza di ballerine slanciate. Due vele latine (a oggi sostituite da motori a elica) spingevano con l’energia del vento questa esile imbarcazione di origine araba e di cui in Nilo è ancora popolato, bilanciata precisamente fra la torre di avvistamento e il ponte dove si muove leggero l’arpionatore. Originariamente le più piccole feluche erano affiancate da piccole scialuppe a remi: una volta arpionato dal ponte, lo spada veniva avvicinato dai rematori e issato, e si procedeva a mano alla mattanza. Vista attenta, precisione di manovra e lavoro di squadra creano l’equilibrio perfetto di questa vera e propria caccia bilanciata e selettiva. Lo Spada si immerge fino a 800 metri, dunque la lunghissima e resistente lenza deve essere attentamente preparata prima di salpare, e ogni lancio di arpione deve essere effettuato con estrema precisione, onorando la lunga preparazione e il lavoro di squadra.

Feluca

Oggi vige ancora ‘a cardata da cruci’  l’incisione di una croce sulla guancia destra del grande pesce in segno di rispetto, mentre gli si coprono gli occhi per alleviare la paura della morte. Un rapporto di mutuo rispetto con un essere che per millenni ci ha fornito sostentamento con i suoi passaggi stagionali. 

L’arte di conservarlo sott’olio ed essiccarlo era invece delegata alle donne e così si equilibrava anche l’economia domestica e sociale di questa pesca risalente al II secolo a.C..

‘a cardata da cruci’ - Incisione di una croce sulla guancia del pesce Spada in segno di rispetto

Le Feluche sono storia viva sulla pelle bruciata dal sole, sono magia e memoria, rispetto e crudeltà bilanciati perfettamente come le appendici perpendicolari di questa imbarcazione millenaria. Oggi gli esemplari grandi di questo predatore, sono sempre meno numerosi e sebbene le quote di pesca siano attentamente suddivise fra i piccoli equipaggi che le Feluche possono sostenere,  il rischio che questa tradizione possa scomparire è alto.

Tonnara di Scopello - Trapani, Sicilia
Feluche al porto di Messina

Laureata in Lettere Moderne, sono giornalista professionista dal 2011 e vivo a Venezia. Collaboro con diverse testate online e offline. Mi piace scrivere di cose belle e buone: viaggi, cibo&vino, cultura e ambiente. Amo camminare, in spiaggia o nei boschi. Sono curiosa, leggo e prendo sempre appunti.

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