Arriva la pancetta no-meat a base di alghe rosse

di Martina Grandori

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opo gli spaghetti, dopo quelle in polvere da aggiungere a frullati e frappé, dopo quelle essiccate da mangiare come snack è arrivato il sea bacon, la pancetta a base di alghe e a basso impatto calorico e glicemico, una nuova e curiosa risposta alla sempre più crescente necessità di trovare cibi sostenibili e meno impattanti dell’agricoltura e ancora una volta la soluzione arriva dal Pianeta Blu, ricchissimo di alghe ancora troppo poco sfruttate nonostante l’incredibile potenziale.

I novel food non sono una novità ma gli studi condotti per ampliare la gamma di questi nuovi alimenti sono interessantissimi, le nuove fonti alimentari sono il futuro per l’umanità che nonostante la bassissima natalità nei paesi iper-benestanti, vede crescere esponenzialmente il numero di abitanti sulla Terra.

A rivoluzionare l’idea della pancetta quattro ragazzi con base a San Francisco, Beth Zotter, Amanda Stiles, Royal Sayewitz e Tim Arapov con la start-up Umaro Food. La loro intuizione parte proprio da un tipo di alga rossa che una volta cotta ha un sapore croccante e affumicato come un originale bacon.

CEO, Beth Zotter
Direttore tecnico, Amanda Stiles
Royal Sayewitz, Direttore delle operazioni aziendali
Tim Arapov, Scienziato delle proteine

Nella rivoluzionaria pancetta no-meat non c’è traccia di grassi (ottimo per il colesterolo) e proteine animali, ma di ceci, estratti di muschio marino (agar e carragenina), olio di cocco, olio di girasole, paprika, succo di ravanello rosso come colorante per ottenere “quel rosso”, zucchero di canna e sale marino.

E quel grasso che cola fondamentale per cucinare le uova o la carbonara? I quattro studenti hanno visto che la natura gelatinosa delle alghe rosse è il segreto naturale per restituire in padella quel grasso animale tipico del maiale. In America il mercato del bacon rappresenta un giro d’affari da 3,6 miliardi di dollari (previsioni a consuntivo 2022), l’allevamento è una delle grandi piaghe dell’emergenza climatica e idrica, questa nuova moda alimentare più etica e sostenibile potrebbe essere un contributo alla grande causa ambientale che ha sempre più bisogno  di cambiamenti di abitudini anche in cucina.

Sono Martina Grandori, vivo quotidianamente con il senso dell’umorismo e alla ricerca dell’estetica, tento di migliorarmi ogni giorno in nome di una magica evoluzione, nutrendo il mio giardino degli interessi. Adoro scrivere, lo faccio da vent’anni in qualità di giornalista specializzata in lifestyle, prestata poi al mondo dell’ambiente e della sostenibilità. Sono madre di due bambine che hanno rivoluzionato la mia vita in positivo, da sempre vivo nella bellissima Milano, città che adoro perché ha moltissimo da offrire oltre allo smog.

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