A’Mare, la collezione da esterni in policarbonato che sembra acqua

di Martina Grandori

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Mare, già il nome è assai evocativo, un gioco di parole, un richiamo immediato all’amore, a quella sensazione di benessere che si prova quando si guarda il mondo di Nettuno perdendo completamente la sensazione del tempo. Siamo a Milano nello show-room di Edra in uno dei saloni settecenteschi del piano nobile di Palazzo Durini Caproni di Taliedo, uno dei più belli della città.

Qui fra affreschi e stucchi, all’ultima edizione del Salone del Mobile rapiva l’attenzione la collezione da esterni A’Mare disegnata da Jacopo Foggini, figlio di industriali legati alle materie plastiche.

Sedie, lettini prendisole, coffee table, panche: tutto è realizzato a mano in un policarbonato speciale che ha il fascino dell’acqua ma solidificata, della purezza, della trasparenza, sensazioni perfettamente ricreate in una collezione di arredi da esterni che esprime quell’amore per l’arte, quel savoir-faire del Made in Italy che non è replicabile perché dietro la produzione c’è la mano dell’uomo, la sua visione, la sua creatività.

Un design primitivo al contempo raffinatissimo:  le stecche in policarbonato volutamente irregolari e diverse una dall’altra nella sezione per ottenere superfici eterogenee percepibili solo al tatto, il tutto frutto di avanzati sistemi produttivi. Le varie stecche vengono aggregate seguendo trame molto elementari, primitive appunto, con l’aiuto di apposite viti. Sembra veramente di sedersi su sculture d’acqua.

In A’Mare si compenetrano due mondi assai diversi. Da un lato la natura del mare e l’acqua, la cui fluidità viene ricreata perfettamente da un materiale agli antipodi, solido, chimico qual’è il policarbonato. Il risultato sono giochi di luci e riverberi, gli stessi che crea uno specchio d’acqua, sempre diversi e seducenti.

L’azienda di Perignano Pisa non è nuova a collaborazioni con l’artista piemontese, fra le più note le sedute Gilda B., Gina, Alice, Ester e ovviamente Nel Blu Dipinta di Blu, modello disegnato nel 2014 per il ristorante del Museo d’Orsay, con cui ha sperimentato le infinite potenzialità cromatiche del policarbonato insieme ad Edra.

Sono Martina Grandori, vivo quotidianamente con il senso dell’umorismo e alla ricerca dell’estetica, tento di migliorarmi ogni giorno in nome di una magica evoluzione, nutrendo il mio giardino degli interessi. Adoro scrivere, lo faccio da vent’anni in qualità di giornalista specializzata in lifestyle, prestata poi al mondo dell’ambiente e della sostenibilità. Sono madre di due bambine che hanno rivoluzionato la mia vita in positivo, da sempre vivo nella bellissima Milano, città che adoro perché ha moltissimo da offrire oltre allo smog.

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Nasce il nuovo progetto di comunicazione che unisce sotto un’unica piattaforma online gli appassionati del mondo dell’acqua declinato in tutte le sue forme.

 

La parola acqua deriva dal latino “aqua”, che a sua volta ha una radice indoeuropea, la stessa della parola onda, che passando dal greco diventa “unda” in latino.

Acqua e onda: ovvero identica radice linguistica per due elementi che non possono esistere l’uno senza l’altro. 

 

Le onde sono un movimento perpetuo, sono il fluido che rappresenta l’impulso positivo al cambiamento.

 

Da qui nasce l’avventura di “On the Blue”: che ogni giorno vi condurrà in un viaggio in compagnia di chi questo elemento lo vive e lo ha vissuto.

 

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