Alice Dearing: successi in vasca, ma non solo…

di Manuel Gavini

«I

capelli possono rappresentare una barriera logistica per molte comunità». L’appello porta la firma di Alice Dearing, 25 anni da Birmingham, atleta specializzata nelle gare in acque libere che vanta un primato assoluto: è la prima nuotatrice di colore ad aver rappresentato la Gran Bretagna alle Olimpiadi, quelle di Tokyo 2021. Una notizia che, già di per sé, rappresenta un’iniezione di speranza nel mondo del nuoto e dello sport, contro ogni forma di pregiudizio e razzismo.

Alice Dearing

Al di là dei successi professionali contraddistinti da vittorie e medaglie, lo scorso settembre Alice ha portato a casa un’altra battaglia – decisamente più importante – in favore dell’inclusività. La Federazione Internazionale del Nuoto (FINA) ha deciso infatti, dopo un iniziale rifiuto, di ammettere in tutte le competizioni ufficiali l’uso della cuffia specificamente adatta alla tipica capigliatura delle donne di colore.

La querelle aveva preso corpo alcuni mesi addietro, quando in Giappone le fu proibito di indossare l’inedita cuffia contenitiva, lanciata sul mercato dal brand di accessori per il nuoto Soul Cap, ideale per accogliere capelli voluminosi portati al naturale o raccolti in lunghe treccine. A scatenare l’incidente diplomatico fu la stessa Federazione, sancendo l’inammissibilità di una cuffia “non conforme al naturale profilo del cranio”.

Una decisione infelice, che la rese facile bersaglio dell’opinione pubblica e di diverse associazioni, tra cui la Black Swimming Association, con l’accusa di tutelare solo atleti con determinate caratteristiche fisiche. L’attivismo della portavoce classe 1997, spinto da esigenze tutt’altro che di natura estetica, fu sostenuto da molte colleghe e altrettanti colleghi, costringendo la FINA – nel frattempo incalzata anche dalle sopraggiunte pressioni mediatiche – a rivedere il provvedimento.

Alice Dearing
Alice Dearing

«Si tratta di una sfida alla visione ristretta di chi pensa solo agli sportivi standard», fu il pensiero della Dearing nel vivo della vicenda, prima della vittoria che l’ha resa «emozionata e sollevata», come confessato nell’editoriale per The Guardian, poiché «in quanto donna nera e nuotatrice professionista che ama i suoi capelli, so quanto questo cambiamento sia epocale».

Al fortissimo valore simbolico si affianca anche quello meramente pratico, essendo complesso il rituale per chi porta i capelli in stile afro: occorre piegarsi, farsi aiutare, tirare la cuffia e sperare che non si rompa, col rischio di indossarla in modo scomodo o non funzionale: «Avere questa possibilità darà alle atlete maggiore sicurezza, riducendo i momenti potenzialmente stressanti nello spogliatoio e in acqua». Difficile non essere d’accordo.

Mi chiamo Manuel, ho 33 anni e osservo da sempre con interesse ogni forma acquatica generosamente offerta dalla natura. Laureato con lode in Relazioni Internazionali nel 2012, dal gennaio successivo sono iscritto all’Ordine dei Giornalisti. Il mio hobby preferito è viaggiare, ovunque, ma quando devo scegliere tra mare e montagna non ho dubbi: il richiamo dell’acqua è troppo forte! In questa foto mi trovo a Capri, durante la mia ultima vacanza "on the blue", immerso nell’inestimabile panorama con vista Faraglioni.

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Nasce il nuovo progetto di comunicazione che unisce sotto un’unica piattaforma online gli appassionati del mondo dell’acqua declinato in tutte le sue forme.

 

La parola acqua deriva dal latino “aqua”, che a sua volta ha una radice indoeuropea, la stessa della parola onda, che passando dal greco diventa “unda” in latino.

Acqua e onda: ovvero identica radice linguistica per due elementi che non possono esistere l’uno senza l’altro. 

 

Le onde sono un movimento perpetuo, sono il fluido che rappresenta l’impulso positivo al cambiamento.

 

Da qui nasce l’avventura di “On the Blue”: che ogni giorno vi condurrà in un viaggio in compagnia di chi questo elemento lo vive e lo ha vissuto.

 

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