
di Martina Grandori
estate sta finendo? Assolutamente no, l’estate è un mind set, una filosofia di vita e il mondo della profumeria di nicchia sempre di più cavalca questa onda di positività con le acque profumate, più delicate di una classica fragranza ma dalle medesime note, spesso agrumate, speziate, omaggio sfumato a quell’Acqua di Colonia inventata nel 1685 da un piemontese, Giovanni Maria Farina, di Santa Maria Maggiore, Novara, che si dice, l’abbia inventata ispirandosi ad una portata da un ufficiale inglese reduce dalle Indie.

La storia di queste miscele di essenze odorose è poi diventata storia del costume, profumarsi è un rituale eterno che conquista uomini e donne anche oggi. Un lifestyle unisex che piace indistintamente a uomini e donne perché fa sentire immediatamente in vacanza, più belli, più energetici, più noi stessi: ispirandosi all’acqua, a quella sensazione splash di quando ci si rinfresca, si spruzzano sul corpo ma anche sui capelli o sul cuscino, l’arte del profumo è raffinatezza pura, un codice comunicativo sofisticato da scegliere in base alla propria personalità, nulla di più sgradevole di un profumo sbagliato per un olfattivo. Il profumo è seduzione.
La sua formula a ridotta percentuale alcolica, a fronte di una maggior concentrazione di H2O distillata, rende le eau fraîche molto fresche e leggere rispetto alla classica eau de toilette e si possono anche utilizzare anche in spiaggia perché non dà reazione con il sole, anzi sono formulate apposta per non danneggiare la pelle con macchie.


In questi ultimi anni il trend delle acque profumate ha contagiato non solo le grandi marchi, ma anche piccole realtà italiane affacciate sulla culla del Mare Nostrum specchio di un savoir-fair, di una tradizione olfattiva incomparabile. In molti hanno inventato i loro bouquet speciali in nome di una “mediterraneità” unica, personale, sexy e autentica, da indossare giorno e notte, in vacanza e in ufficio, sui tacchi a spillo o facendo kitesurf, il profumo in fondo si sa’ che è un mind set.

Acquapulia è un progetto che parte dal selvatico Gargano e con le sue quattro diverse acque, trasmette un’esperienza olfattiva tipica della Puglia.
Acqua degli Dei è un’etichetta che invece prende spunto dalla mitologia di una terra di grande charme, la Calabria, e ripropone nelle sue fragranze quegli accordi olfattivi avvolgenti, seduttivi del sale e degli agrumi che fanno l’occhiolino alla sensualità delle sirene.

In Sicilia, terra dei profumi per antonomasia, l’Acqua di Taormina è una realtà creata da una famiglia di imprenditori locali con cinque etichette che prendono ciascuna spunto dai profumi tipici della Sicilia e dalle parole di Johann Wolfgang von Goethe che la definì “il più grande capolavoro dell’arte e della natura”.
Fresca come la brezza marina Acqua di Sicilia, una cartolina olfattiva note e odori del Mediterraneo da indossare anche quando si riprende la routine quotidiana, Acqua di Zagara, invece, racchiude nel suo falcone la fioritura del fiore degli agrumi, uno spettacolo della natura che fra aprile e maggio inebria l’aria della Trinacria.

Dal mito di Aretusa, ninfa di rara bellezza e grande amore di Alfeo, nasce Acqua di Siracusa, un’altra etichetta che, come una danza, combina note di bergamotto, fico, papiro di Siracusa e cedro, un bouquet che ricorda quanto questa città sia stata nei secoli un crocevia di culture e aromi.


Sapori e Profumi di Positano, oltre alle tradizionali prelibatezze a base di limone, non poteva non inventarsi la sua Acqua di Positano, con note di limone e bergamotto, fiori zagara, note verdi e legno di cedro, e di cui viene prodotta anche la versione con bottiglia dipinta a mano personalizzabile.

Sempre a Positano è dedicata l’acqua di Tom Ford Sole di Positano, il cui elegante falcone ricorda quei bellissimi verdi della costiera. Le note di testa sono mandarino, foglia di limone e petitgrain; le note di cuore sono fiore d’arancio, gelsomino, mughetto, shiso e ylang ylang e il mix è una alchimia perfetta, in pieno stile Ford.
Se è vero che persino il cielo trattiene il fiato quando vede i Faraglioni, anche di questa isola non poteva mancare Acqua di Capri un ricordo olfattivo da tenere nel beauty case (diverse le declinazioni, uomo e donna) di questa isola unica al mondo per la sua bellezza e il suo intreccio di storie e miti.
Raccoglie le note del mare e del vento Acqua di Sardegna, piccolo marchio della profumeria artigianale che con l’omonimo profumo mette insieme con risultati frizzanti mandarino, pompelmo ed erbe aromatiche.


Acqua di Sale bestseller dal 1996 di Profumum Roma, è diventato un piccolo tormentone erotico: la sua piramide olfattiva con note di sale e mirto, alghe, e una chiusura con cedro della Virginia si dice risvegli i sensi dell’eros, uno tsunami olfattivo, chi lo prova non lo lascia più.


Il grande progetto di Acqua dell’Elba parte dallo scoglio di Paolina, dove fu ritrovata, nella stiva di un veliero una statuetta d’avorio con un tappo che sigillava un’essenza preziosa. Nasce così un’etichetta che oltre alla gamma di profumi lei e lui, propone fragranze per tessuti, per ambiente, kit da viaggio e un’infinità di prodotti per il corpo, tutti rigorosamente con quel sapore di sale, sapore di mare.

Ma quando si parla di acqua di colonia, di eau fraîche, impossibile non citare alcuni capi saldi della storia dell’Italian Style, del savoir-faire italiano che i grandi seduttori nostrani hanno esportato nel mondo.


Prima fra tutti Acqua di Parma, nata nel 1916 e diventata un successo internazionale ai tempi della dolce vita fra Roma-Capri e Taormina: una colonia leggera, fresca, unisex che faceva impazzire i jet setter con quelle sue note sgrumate dei frutti d’oro, arancia, limone e bergamotto. Oggi la linea Blu Mediterraneo e le sue sette profanazioni sono un viaggio lungo le sponde del Mediterraneo e i suoi inconfondibili olezzi.

Ma a trasformare in sex symbol il nome acqua è stato Giorgio Armani nel 1996 con la sua celeberrima Acqua di Giò. Un profumo maschile così perfetto da diventare unisex, che ha fatto la rivoluzione, cambiando per sempre la storia della profumeria maschile.
Rinnovare il classico con essenze che evochino l’estate italiana e il magnifico sud – Re Giorgio prese ispirazione dalla sua amata Pantelleria – come il bergamotto e il mandarino, aggiungendo anche lavanda e rosmarino. “Personalmente ritengo il profumo il completamento del proprio stile. È quindi naturale seguirne la creazione con la stessa attenzione che dedico ai capi d’abbigliamento” dichiarò ai tempi Giorgio Armani. E non è un caso che fotografi insurclassabili e geniali Herb Ritts, Peter Lindbergh e Bruce Weber ne curarono l’immagine.