L’isolotto galleggiante che fluttua nel lago di Posta Fibreno

di Redazione

A

i piedi dei Monti Marsicani, lungo il confine di tre regioni del Centro-Italia, un’escursione tra il verde della vegetazione e il turchese dell’acqua merita senza ombra di dubbio la visita del lago di Posta Fibreno, piccolo comune di mille abitanti nella provincia di Frosinone situato nella valle di Comino, versante laziale del Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise.

In particolare, ad affascinare è l’isolotto naturale che galleggia spontaneamente al suo interno, mai passato inosservato sin dall’epoca romana: non a caso fu descritto anche da Plinio il Vecchio nella sua Naturalis Historia, uno dei trattati naturalistici più importanti al mondo risalenti al I secolo. L’effetto, spettacolare, è quello senza-tempo di un quadro impressionista di Monet.

Le Ninfee di Claude Monet

Incastonato in una splendida riserva di 400 ettari, quello di Posta Fibreno è un incontaminato lago carsico dalla curiosa forma allungata a zig-zag esteso per 30 ettari, alimentato dalle sorgenti calcaree delle rocce circostanti, nelle cui acque fluttua il piccolo promontorio verdeggiante conosciuto come la “Rota”. 

Non si tratta di una vera e propria isola, quanto più di un intreccio di cannucce di palude, arbusti, torba e sfagni di forma circolare, con diametro di circa 30 metri. Non essendoci radicamento al suolo, la peculiarità di questa “danza” è dettata tanto dal soffio dei venti quanto dalle correnti lacustri, generando un’anomalia geografica che contribuisce in maniera determinante a consolidare l’attrattività di questo luogo.

A fare il resto sono la tonalità trasparente delle sue acque – agevolate proprio dal flusso, costante come la temperatura fissa a 11°C – e il clima mite – in zona collinare, a nemmeno 300 metri di altitudine – che rendono Posta Fibreno un punto di riferimento per tutti coloro che amano gli sport acquatici e non solo: dal sub al kayak, passando per il trekking lungo i vari sentieri attrezzati e il birdwatching.

Oltre ai caratteristici aironi cenerini, per gli amanti della fauna selvatica è possibile osservare scoiattoli, ricci, volpi, tassi, daini, cinghiali, oltre 20 varietà di libellule e altri rapaci difficilmente avvistabili, come il falco di palude e il barbagianni. Le acque del lago e i suoi corsi d’acqua, inoltre, proteggono una specie endemica locale di pesci, la piccola trota chiamata carpione del Fibreno, oltre a ospitare granchi di fiume, nutrie, gallinelle d’acqua e gli esotici gamberi rossi d’acqua dolce della Louisiana.

Anche per gli amanti della flora, il lago propone un ricco – e, grazie alla purezza delle acque, incontaminato – ecosistema forestale sottomarino. L’attività dei pescatori locali è limitata all’utilizzo delle suggestive nàue, tradizionali imbarcazioni locali in legno a fondo piano senza carenatura, da cui provengono le prelibatezze del posto a base di pesce d’acqua dolce, come gli spaghetti bianchi alla trota, deliziosa da consumare anche arrostita e alla griglia.

Il modo migliore per concludere l’inedita gita fuori porta in una delle oasi più incontaminate della nostra penisola, dalle parti di uno specchio azzurro in moto perpetuo – noto anche più semplicemente come Lago della Posta – immerso nella quiete della natura a pochi chilometri dalla capitale.

Ma da annotarsi sul taccuino che dal 1977, ogni anno nel mese di agosto, durante il primo week end, si rinnova la tradizione della “Festa del Crocefisso e del Subacqueo” e la Croce in acciaio e platino, opera dell’artista Pino Bonavenia, riemerge dalle acque del lago grazie ai sub che la riportano in superficie durante la suggestiva manifestazione della riemersione notturna, con processione di barche e fuochi pirotecnici sull’acqua. Assolutamente da non perdere!

Ecco il team di “On The Blue”: Carolina, Cinzia, Consuelo, Costanza, Fabrizio, Francesca, Katia, Lorenzo, Lucio, Martina, Manuel, Pino, Roberto e Stefano. Ogni giorno vi raccontiamo l'acqua in ogni sua forma e declinazione, attraverso esperienze e racconti delle donne e degli uomini che seguendo il flusso delle onde andremo a incontrare, o ci verranno incontro.

TOP

 

 

Nasce il nuovo progetto di comunicazione che unisce sotto un’unica piattaforma online gli appassionati del mondo dell’acqua declinato in tutte le sue forme.

 

La parola acqua deriva dal latino “aqua”, che a sua volta ha una radice indoeuropea, la stessa della parola onda, che passando dal greco diventa “unda” in latino.

Acqua e onda: ovvero identica radice linguistica per due elementi che non possono esistere l’uno senza l’altro. 

 

Le onde sono un movimento perpetuo, sono il fluido che rappresenta l’impulso positivo al cambiamento.

 

Da qui nasce l’avventura di “On the Blue”: che ogni giorno vi condurrà in un viaggio in compagnia di chi questo elemento lo vive e lo ha vissuto.

 

SEGUI LE NOSTRE

“ONDE BLU”!!!