La luce e l’acqua di Copenaghen

di Carolina Saporiti

C'

è qualcosa nei Paesi Scandinavi che ci attrae così tanto ed è probabilmente legato alla luce, così diversa dalla nostra. In inverno manca e proprio per questo - a meno che non siate dei temerari delle temperature fredde - il periodo migliore per andare in nord Europa è senz’altro l’estate. Quando la luce vi accompagna fino a tardi.

Copenhagen

Siamo appena tornati da Copenaghen dove il cielo cominciava a scurirsi attorno alle 10.30 di sera, lentamente, come se davvero il Sole non se ne volesse davvero andare. E così la nostra energia.

Copenaghen

Ma c’è anche dell’altro che rende così speciale Copenaghen ed è proprio l’acqua: le città sull’acqua hanno qualcosa in più. Copenaghen si affaccia a est sull’Øresund, lo stretto d’acqua che separa la Danimarca dalla Svezia e che collega il Mare del Nord con il Mar Baltico. 

Copenaghern
Copenaghen

L’acqua entra in città con un sistema di canali e isole che si possono facilmente attraversare perché collegati da ponti e strade. Il modo migliore per spostarsi in città è la bicicletta. C’è poco traffico e quindi non risulta difficile né pericoloso.

Copenaghen

Copenaghen è considerata anche una delle città più felici del mondo: le sue persone si dichiarano tra le più felici e non è difficile capire perché stando qualche giorno nella capitale danese, che è un mix di storia reale, architettura moderna e tante culture diverse. Qui la sostenibilità – da anni – non è una moda, ma un modo di pensare e di vivere. Per esempio, la maggior parte delle imbarcazioni private che si vedono navigare nei canali sono silenziose perché utilizzano motori elettrici.

Copenhagen
Copenaghen

Per non parlare della cucina. Il Noma di Rene Redzepi ha contribuito a esportare la cultura gastronomica scandinava e un “nuovo” modo di pensare la cucina, locale e stagionale, in tutto il mondo, e oggi è facile trovare lo stesso approccio nella maggior parte dei locali della città.

"La sirenetta" di Copenaghen
Cigno a Copenaghen

Le città sull’acqua sono da vedere sempre anche cambiando prospettiva, per questo un tour in barca è imprescindibile. Navigando nei canali si può vedere la maggior parte dei bellissimi monumenti storici e altri luoghi di interesse della città. In genere si parte da Nyhavn (il luogo più iconico della città) o da Ved Stranden e durano circa un’ora.

Sandkaj Harbour di Copenaghen

Per chi non si accontenta della barca, c’è la possibilità di sentirsi un vero local, facendo il bagno a Sandkaj Harbour, una zona balneare nel nuovo quartiere di Nordhavn, aperta tutto l’anno. In estate questo è un luogo molto amato per prendere il sole e fare il bagno nel porto, ma anche per passeggiare e fermarsi a bere un caffè. Ovviamente è consentito fare il bagno solo all’interno delle aree designate.

Lousiana Museum di Copenaghen

Un’alternativa per fare il bagno è trascorrere una giornata al bellissimo Louisiana, un museo a circa mezz’ora di treno dal centro della città, che dà direttamente sul mare. Dal museo non è possibile accedere direttamente alla spiaggia, ma ci si può stendere sul prato che guarda all’acqua. Oppure si può decidere di passare metà giornata in spiaggia prima di immergersi nella straordinaria collezione d’arte del museo per finire cenando nel ristorante con la terrazza panoramica, godendo di un tramonto – sul mare – che non finisce mai.

Lousiana Museum a Copenaghen

Laureata in Lettere Moderne, sono giornalista professionista dal 2011 e vivo a Venezia. Collaboro con diverse testate online e offline. Mi piace scrivere di cose belle e buone: viaggi, cibo&vino, cultura e ambiente. Amo camminare, in spiaggia o nei boschi. Sono curiosa, leggo e prendo sempre appunti.

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La parola acqua deriva dal latino “aqua”, che a sua volta ha una radice indoeuropea, la stessa della parola onda, che passando dal greco diventa “unda” in latino.

Acqua e onda: ovvero identica radice linguistica per due elementi che non possono esistere l’uno senza l’altro. 

 

Le onde sono un movimento perpetuo, sono il fluido che rappresenta l’impulso positivo al cambiamento.

 

Da qui nasce l’avventura di “On the Blue”: che ogni giorno vi condurrà in un viaggio in compagnia di chi questo elemento lo vive e lo ha vissuto.

 

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