Gli acquari d’Europa, ecco i più affascinanti

di Redazione

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a sempre gli acquari rappresentano una suggestiva attrazione per adulti e bambini: ne esistono migliaia in tutto il mondo, attraverso cui osservare da vicino splendidi esemplari di flora e fauna acquatica che, diversamente, rimarrebbero per lo più ignoti.

Tunnel dell'Oceanogràfic di Valencia

Stilare una lista di quelli più affascinanti a livello europeo indubbiamente non è facile, anzitutto perché di difficile definizione risulterebbero i criteri da privilegiare tra grandezza, numero di esemplari, grado di rarità delle specie marine e così via. Tuttavia, tenendo in considerazione la media di tutti questi parametri, iniziamo a fornire una prima mini guida che, pur non avanzando la pretesa di porsi in modalità totalmente esaustiva, potrà garantire la certezza di aver considerato i principali acquari del Vecchio Mondo.

Parco Oceanogràfic di Valencia

Impossibile non partire dall’Oceanogràfic di Valencia, il più grande d’Europa con i suoi centomila metri quadrati di superficie che ospitano un volume di 42 milioni di litri d’acqua. Disegnato dall’architetto madrileno Félix Candela e inaugurato nel 2003 all’interno della Città delle Arti e delle Scienze, sorgente sul vecchio letto del fiume Turia, ospita circa 500 diverse specie animali, per un totale di 45mila esemplari immersi in un innovativo sistema di vasche comunicanti, dove vengono riprodotti i principali ecosistemi marini (Antartico, Artico, Temperato, Mediterraneo e Tropicale), tutti da esplorare attraverso un tunnel sottomarino esteso per oltre 70 metri. Molto suggestivo il face-to-face con squali, trichechi, fenicotteri, ibis rossi e pinguini di Humboldt, così come il cinema 4D, installato nella sala di proiezione dell’Auditorium Mar Rojo.

Lamantini dell'Oceanogràfic di Valencia
Medusa delll’Oceanogràfic di Valencia

Per doveri di patriottismo proseguiamo con l’Acquario di Genova, perla tutta italiana progettata da Renzo Piano e presentata in occasione dell’Expo 1992 – nell’ambito delle celebrazioni per i 500 anni dalla scoperta dell’America – come il più grande d’Europa, rimasto tale fino al sorpasso valenciano (anche se in Liguria continuano a rivendicare il primato, autopromuovendolo sul sito ufficiale). Classifiche a parte, continua a figurare tra i primi nel mondo, rappresentando uno degli orgogli italiani nel campo degli studi faunistici. Situato a Ponte Spinola, nel cinquecentesco porto antico di Genova, e visitato da più di un milione di persone ogni anno, l’acquario si sviluppa su 27mila metri quadrati, che ospitano 400 diverse specie e 15mila esemplari tra pesci, mammiferi marini, uccelli, rettili e anfibi. Tra le sue particolarità ci sono le cinque grandi vasche in cui nuotano delfini, foche, squali, tartarughe e lamantini.

Pesci tropicali all'Acquario di Genova
Pesci pagliaccio all'Acquario di Genova

In Nord Europa è possibile addirittura osservare i piraña, nel Blue Planet di Copenaghen, inaugurato nel marzo 2013 e molto interessante anche dal punto di vista architettonico, grazie al design fortemente innovativo. Collocato nei pressi del ponte di Øresund, l’acquario si compone di 53 vasche che portano 7 milioni di litri d’acqua, ospitando 20mila pesci tra cui, appunto, la colonia di piraña più grande del continente. È molto apprezzato dai bambini grazie al tunnel che permette di passeggiare, tra farfalle colorate, al fianco dei simpatici leoni di mare.

Blue Planet di Copenhagen
Mante e squali al Blue Planet di Copenhagen

Tornando nella penisola iberica, nel 1998 ha visto la luce l’Oceanário di Lisbona, anch’esso costruito in occasione dell’Expo tenutosi nella capitale lusitana. Si trova sulle rive di una darsena nel Parque das Nações, dove ospita una gran quantità di specie marine, uccelli e mammiferi. Forte di circa 30mila metri quadrati di estensione, 8 milioni di litri d’acqua e un numero di visitatori annuale vicino al milione, esso attrae molti appassionati di birdwatching, consentendo di osservare molte specie di volatili grazie alla vicinanza dell’oceano, vero protagonista tematico.

Oceanário di Lisbona
Pesce Luna dell'Oceanário di Lisbona

Ecco il team di “On The Blue”: Carolina, Cinzia, Consuelo, Costanza, Fabrizio, Francesca, Katia, Lorenzo, Lucio, Martina, Manuel, Pino, Roberto e Stefano. Ogni giorno vi raccontiamo l'acqua in ogni sua forma e declinazione, attraverso esperienze e racconti delle donne e degli uomini che seguendo il flusso delle onde andremo a incontrare, o ci verranno incontro.

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Nasce il nuovo progetto di comunicazione che unisce sotto un’unica piattaforma online gli appassionati del mondo dell’acqua declinato in tutte le sue forme.

 

La parola acqua deriva dal latino “aqua”, che a sua volta ha una radice indoeuropea, la stessa della parola onda, che passando dal greco diventa “unda” in latino.

Acqua e onda: ovvero identica radice linguistica per due elementi che non possono esistere l’uno senza l’altro. 

 

Le onde sono un movimento perpetuo, sono il fluido che rappresenta l’impulso positivo al cambiamento.

 

Da qui nasce l’avventura di “On the Blue”: che ogni giorno vi condurrà in un viaggio in compagnia di chi questo elemento lo vive e lo ha vissuto.

 

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