Detersivi disidratati: la nuova frontiera del bucato

di Martina Grandori

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opo lo shampoo, il profumo e la crema per il corpo, arriva il detersivo per il bucato prodotto senza acqua, senza plastica e senza sostanze tossiche per l’ambiente. Una novità di nicchia che si sta facendo conoscere anche grazie ai social che in questo senso son sempre portabandiera di novità.

I fondatori di Natulim: David Weiss Mora e Lluís Montull

Noi abbiamo messo gli occhi su Natulim, un’idea di due ragazzi spagnoli, David e Lluís, che, come tanti, sconcertati dallo spreco di plastica che si riversa nei fiumi e negli oceani, si sono impegnati per creare un prodotto di largo consumo che non impiegasse acqua, plastica e sostanze tossiche.

Il flacone pesante, ruba-spazio, ingombrante, inquinante che si è costretti a comprare al supermercato, viene sostituito da confezioni (di carta) salva-spazio con all’interno strisce di detersivo: con una striscia si fa un bucato da 4 kg, 70 gr. di Natulim corrispondono a 5 kg di detersivo liquido. 

Scegliere un detersivo disidratato vuol dire scegliere di dare un piccolo contributo alla salvaguardia del Pianeta scegliendo un sapone senza cloro e diossano, fosfati e parabeni, completamente biodegradabile, ipoallergenico e vegano. Nella maggior parte delle volte quando si carica la lavatrice, non si pensa all’impatto dei detergenti sulle nostre acque.

Come utilizzare le strisce Natulim

Non ci si ricorda mai abbastanza che sono del tutto chimici perché i tensioattivi al loro interno, fondamentali per pulire e smacchiare i vestiti, derivano dal petrolio. Per di più oggi, in seguito alla pandemia, si lava in continuazione anche quando per rinfrescare un paio di jeans basterebbe appenderli all’aria aperta per 48 ore.

Ma come funziona un prodotto che non usa sostanze chimiche smacchianti? Gli ingredienti sono stati tutti testati e messi insieme per potenziare le loro sinergie, ma con un approccio eco-friendly non inquinante. C’è il bicarbonato di sodio per equilibrare il pH dell’acqua, contribuendo a lasciare il bucato più pulito, e brillante; citrato di sodio: riduce la durezza dell’acqua, nonché la migliore alternativa ai fosfati; il dodecilsolfato di sodio (biodegradabile al 99%) tensioattivo di origine vegetale per rimuove oli e grassi, fino all’amido, componente base dei foglietti-detersivo Natulim.

Per un bucato da 4 kg basta una striscia, per uno da 7/8 kg ce ne vogliono due. Funziona anche a basse temperature e si può utilizzare anche per il lavaggio a mano di capi delicati, e per i pannolini dei bambini riutilizzabili. Si compra principalmente online (spedizione gratuita con 20 euro di spesa) ma da qualche tempo stanno aumentando anche i punti vendita nel circuito della grande distribuzione e nei supermercati bio.

L’Associazione Altroconsumo lo ha testato insieme ad altri foglietti alternativi ai detersivi per il bucato con prove di laboratorio e pratiche. I risultati sono complessivamente buoni. Ecco cosa ne è venuto fuori. Le prove che valutano etichetta ed efficacia di lavaggio pesano per l’80% sul giudizio globale. L’impatto ambientale pesa per il 20%: questa percentuale è suddivisa in valutazione degli ingredienti, l’aspetto più importante, seguita dal giudizio sull’imballaggio.

Per Altroconsumo a livello di efficacia sulle macchie ha raggiunto due stelle su cinque per la rimozione di quelle grasse, e tre su cinque per quelle proteiche; mentre agisce decisamente bene sulle macchie vegetali; rispetto dei colori e impatto ambientale ha raggiunto cinque stelle su cinque.

Sono Martina Grandori, vivo quotidianamente con il senso dell’umorismo e alla ricerca dell’estetica, tento di migliorarmi ogni giorno in nome di una magica evoluzione, nutrendo il mio giardino degli interessi. Adoro scrivere, lo faccio da vent’anni in qualità di giornalista specializzata in lifestyle, prestata poi al mondo dell’ambiente e della sostenibilità. Sono madre di due bambine che hanno rivoluzionato la mia vita in positivo, da sempre vivo nella bellissima Milano, città che adoro perché ha moltissimo da offrire oltre allo smog.

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Nasce il nuovo progetto di comunicazione che unisce sotto un’unica piattaforma online gli appassionati del mondo dell’acqua declinato in tutte le sue forme.

 

La parola acqua deriva dal latino “aqua”, che a sua volta ha una radice indoeuropea, la stessa della parola onda, che passando dal greco diventa “unda” in latino.

Acqua e onda: ovvero identica radice linguistica per due elementi che non possono esistere l’uno senza l’altro. 

 

Le onde sono un movimento perpetuo, sono il fluido che rappresenta l’impulso positivo al cambiamento.

 

Da qui nasce l’avventura di “On the Blue”: che ogni giorno vi condurrà in un viaggio in compagnia di chi questo elemento lo vive e lo ha vissuto.

 

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