Cosa significa non lasciare tracce quando si viaggia?

Usare prodotti biodegradabili, raccogliere tutta l’immondizia e rispettare le regole… essere viaggiatori responsabili è un dovere che abbiamo nei confronti dei nostri oceani

di Carolina Saporiti

C

on il crescere di una maggiore consapevolezza della fragilità del Pianeta, delle sue risorse e degli esseri viventi che lo abitano, anche il mondo dei viaggi è cambiato o sta cambiando.

Sono sempre più numerosi i viaggiatori “responsabili”, quelli che si preoccupano del loro impatto perché, in fondo, non c’è lusso più grande oggi di sentirsi realizzati senza penalizzare gli altri. Questo vuol dire viaggiare senza lasciare tracce. E i nostri mari e oceani meritano un’attenzione particolare, dal momento che sono già terribilmente in pericolo.

Si stima che 86 milioni di tonnellate di plastica navighino nei nostri oceani. Sacchetti di plastica, palloni, scarpe, materiali di imballaggio: tutto ciò che non viene smaltito, prima o poi finisce in mare e non essendo la plastica un materiale biodegradabile si accumula, rischiando di essere ingerita da balene, gabbiani, tartarughe marine e pesci.

Secondo il report pubblicato dal WWF a inizio febbraio di quest’anno è probabile che la crescita prevista dell’inquinamento da plastica comporterà in molte aree rischi ecologici significativi che indeboliranno gli attuali sforzi per proteggere e aumentare la biodiversità, se non si interverrà ora per ridurre la produzione e l’uso della plastica a livello globale.

Basti pensare che la massa (in peso) di tutta la plastica presente sul Pianeta è il doppio della biomassa totale degli animali terrestri e marini messi insieme. Anche se la dispersione globale di plastica in natura fosse eliminata oggi stesso, esiste una “coda lunga” di microplastiche: la loro concentrazione nel 2050 sarebbe comunque doppia rispetto a quella attuale.

Per questo ogni viaggio deve essere “giusto”. Giusto verso le persone, sostenendo le comunità locali, nei confronti della Natura, ma giusto anche rispetto a chi visiterà quel luogo dopo di noi. Esistono alcune linee guida etiche, chiamate proprio Leave No Trace, create dal Leave No Trace Center of Outdoor Ethics che promuove la conservazione all’aperto.

Ma al di là di manifesti, in generale, quando si viaggia ci vorrebbe buon senso. Abbiamo fatto una selezione di principi da seguire per chi vuole viaggiare senza lasciare tracce nei nostri meravigliosi spazi blu.

 1 – Viaggiare con i propri prodotti da bagno, possibilmente biodegradabili: un dovere per le vacanze in barca a vela.

 2 – Non tutte le creme solari sono uguali, la maggior parte contengono sostanze chimiche e ossibenzone, un filtro organico, a base di carbonio, che assorbe i raggi UVA corti e UVB, ma che purtroppo accelera il deterioramento di flora e fauna marina. Ne esistono sempre di più prive di queste sostanze. Per capire quanto possano essere dannose, basti sapere che alle Hawaii ne è stata bandita la vendita

 3 – In spiaggia portare le proprie posate di metallo così da evitare di usare quelle usa e getta – problema frequente soprattutto nei bar sulla spiaggia.

 4 – In spiaggia portarsi un sacchetto dove poter gettare la propria spazzatura e raccogliere quella degli altri.

 5 – Non infrangere le regole: se un cartello intima di non superare una linea o di non entrare in un’area marina protetta, un motivo c’è e spesso non è solo una questione di sicurezza, ma anche di protezione di uno specifico ambiente.

Laureata in Lettere Moderne, sono giornalista professionista dal 2011 e vivo a Venezia. Collaboro con diverse testate online e offline. Mi piace scrivere di cose belle e buone: viaggi, cibo&vino, cultura e ambiente. Amo camminare, in spiaggia o nei boschi. Sono curiosa, leggo e prendo sempre appunti.

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La parola acqua deriva dal latino “aqua”, che a sua volta ha una radice indoeuropea, la stessa della parola onda, che passando dal greco diventa “unda” in latino.

Acqua e onda: ovvero identica radice linguistica per due elementi che non possono esistere l’uno senza l’altro. 

 

Le onde sono un movimento perpetuo, sono il fluido che rappresenta l’impulso positivo al cambiamento.

 

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