Centro America, scatta l’allarme alghe: stagione a rischio

di Redazione

S

e state programmando le prossime vacanze tra il Golfo del Messico e il Mar dei Caraibi, la questione non potrà certo passare inosservata ai vostri occhi. È notizia di questi giorni, infatti, l’allarme lanciato da alcuni ricercatori che raccontano di un’enorme massa di alghe – grande addirittura due volte gli Stati Uniti – formatasi nell’Oceano Atlantico, che parte dall’Africa e punta il Centro America, avanzando verso le coste della Florida.

Dal 2011 questa varietà specifica, denominata sargassum, caratterizza grandi fioriture nell’Atlantico e proprio per questa ragione è tenuta sotto osservazione da tempo. Dopo una dozzina di anni, la massa ha accumulato e raggiunto dimensioni inimmaginabili e mai registrate, estendendosi per cinquemila miglia (pari a oltre ottomila chilometri), circostanza che mette seriamente a rischio la stagione turistica.

«L’ultima fioritura ha iniziato a formarsi presto e le dimensioni della massa di alghe sono raddoppiate tra dicembre e gennaio», conferma il dottor Brian Lapointe, ricercatore presso l’Harbor Branch Oceanographic Institute della Florida Atlantic University. Non a caso, «la massa misurata è la più grande di sempre da quando la regione di crescita del sargassum è cominciata».

Le alghe muovono velocemente verso ovest e il raggiungimento delle destinazioni indicate è stimato tra maggio e giugno, intensificando la loro presenza sulle spiagge della Florida nel mese di luglio e rischiando di accumularsi per banchi estesi fino a due metri di profondità. Per questo motivo, il fenomeno è ritenuto da Lapointe «catastrofico per il turismo della regione»; previsione non incoraggiata dal precedente di Barbados, dove in passato ci sono voluti 1.600 camion ribaltabili al giorno per ripulire i litorali e renderli fruibili almeno nei servizi essenziali.

Negli ultimi 40 anni si è verificato su scala mondiale un aumento significativo delle fioriture di alghe, comprese quelle tossiche. Oltre all’eccessiva presenza e all’odore molto sgradevole, la principale preoccupazione riguarda proprio il possibile rilascio di sostanze potenzialmente pericolose in esse contenute. In quest’ultimo caso, l’entità del danno arrecato alle economie locali sarebbe incalcolabile.

Poiché quello del sargassum rappresenta un fenomeno naturale a ripetizione ciclica, non esistono rimedi immediati per prevenirlo né per contenerlo. Gli esperti ritengono che l’unica possibilità di mitigarne gli effetti potrà arrivare con la ricerca e lo sviluppo di tecnologie in grado di rimuovere le alghe dal mare prima che raggiungano le coste, ma le incognite al momento possono soltanto suggerire un monitoraggio costante della situazione per provare a giocare d’anticipo.

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