Blu balena nell’interior design

di Martina Grandori

E'

il colore della calma, del silenzio, della pace, della lealtà e dell'equilibrio, è considerato anche simbolo di spiritualità, sensibilità e mistero. Ci rimanda a suggestioni acquatiche e libere di mare e di cielo. Un colore estremamente versatile, a metà fra l’azzurro e il grigio, si adatta dal moderno al classico, dall’industriale al bohémien: il blu balena, è uno dei colori più scelti nell’interior design che nel 2023 hanno visto le nuance fredde ai primi posti

Può essere utilizzato alle pareti come cromia dominante, per dare carattere a un ambiente, oppure come accento contemporaneo in alcuni punti, per rinfrescare uno spazio un po’ vecchiotto con tocchi sofisticati. Ma anche mobili, boiserie, divani o tessuti in questa tinta possono trasformare completamente l’aspetto di una stanza, potenziandone la mano. 

Se il colore definisce all’istante lo stile di un interno, quelli freddi donano alla casa immediata sobrietà, spesso accompagnata da arredi essenziali, Svezia e Danimarca docet, oppure al contrario, diventa, per i più istrionici, la base di partenza per un mix&match eclettico, su Instagram spopolano le proposte in questo senso.

Come tutti i blu, si sposa bene con tantissimi stili e si abbina bene anche con tanti materiali e texture diverse (metalli, venature del legno, marmi o pietra). Apprezzatissimo soprattutto nel Nord Europa, dove la luce diurna è quasi eterna, il blu balena è diventato un new classic dalle moltissime declinazioni e interpretazioni, complici anche catene come Leroy Merlin, Maison du Manode o La Redoute che lo hanno reso accessibile a tutte le tasche e hanno dato molti spunti per utilizzarlo senza restrizioni.

Dalla zona notte alla zona giorno, dalle nicchie ai corridoi, l’importante è sempre avere un soffitto bianco per dare luminosità. Il blu balena, pastoso, morbido e avvolgente ha un unico neo, assorbe moltissima luce ed è per questo che bisogna studiare bene l’illuminazione della stanza (sia naturale di una finestra, che artificiale) perché la luce determina la percezione la resa della tintura. Il massimo è un’esposizione a sud.

Sono Martina Grandori, vivo quotidianamente con il senso dell’umorismo e alla ricerca dell’estetica, tento di migliorarmi ogni giorno in nome di una magica evoluzione, nutrendo il mio giardino degli interessi. Adoro scrivere, lo faccio da vent’anni in qualità di giornalista specializzata in lifestyle, prestata poi al mondo dell’ambiente e della sostenibilità. Sono madre di due bambine che hanno rivoluzionato la mia vita in positivo, da sempre vivo nella bellissima Milano, città che adoro perché ha moltissimo da offrire oltre allo smog.

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Nasce il nuovo progetto di comunicazione che unisce sotto un’unica piattaforma online gli appassionati del mondo dell’acqua declinato in tutte le sue forme.

 

La parola acqua deriva dal latino “aqua”, che a sua volta ha una radice indoeuropea, la stessa della parola onda, che passando dal greco diventa “unda” in latino.

Acqua e onda: ovvero identica radice linguistica per due elementi che non possono esistere l’uno senza l’altro. 

 

Le onde sono un movimento perpetuo, sono il fluido che rappresenta l’impulso positivo al cambiamento.

 

Da qui nasce l’avventura di “On the Blue”: che ogni giorno vi condurrà in un viaggio in compagnia di chi questo elemento lo vive e lo ha vissuto.

 

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