Ocean Literacy e Bluewashing, le operazioni di Unesco per una migliore educazione marina

di Roberto Parretta

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ontrastare il “bluewashing” stimolando il settore privato a realizzare concretamente progetti di conservazione dell’oceano in tutto il mondo anche grazie alla valorizzazione a tutti i livelli dell’Ocean Literacy (Educazione all’Oceano) e a un coinvolgimento più critico e collaborativo tra settore aziendale, istituzioni e comunità di ricerca.

E’ con questo intento che la Commissione Oceaonografica Intergovernativa dell’Unesco (IOC-Unesco), che coordina il Decennio dedicato alle scienze del mare (2021-2030) per le Nazioni Unite, ha promosso un incontro dedicato al modello sviluppato e dedicato al settore privato e pensato per aiutare i consumatori ad avere un atteggiamento critico nei confronti dei progetti delle imprese e delle aziende, a porsi le giuste domande e a prendere decisioni accurate.

Suggerimenti operativi che però necessariamente possono essere generati, ci ha spiegato la Dottoressa Francesca Santoro, senior programme officer per IOC-Unesco e responsabile a livello mondiale dell’Ocean Literacy per la Ocean Decade, solo da una più profonda educazione all’oceano, attraverso approcci partecipativi, attraverso la ricerca, il coinvolgimento e la realizzazione di attività.

E attraverso una maggiore consapevolezza rispetto alla tematica del bluewashing, ovvero quelle operazioni di sostenibilità di facciata che aziende o rappresentanti del settore privato possono utilizzare come strategie di comunicazione ma che in realtà sono solo tese a ripulire la propria immagine o a costruirla in maniera ingannevolmente positiva. Tematica che abbiamo affrontato con Giulia Marzagalli, senior strategist di Onde Alte, il partner che IOC-Unesco ha scelto per una analisi su quelli che sono i progetti virtuosi a tutela dell’oceano e quelli che non lo sono

Ho iniziato ad appassionarmi di sport dalla nascita e da 20 anni sono collaboratore della Gazzetta dello Sport. Ho seguito tantissime discipline: principalmente rugby (corrispondente in 3 edizioni dei Mondiali in Francia, Nuova Zelanda e Inghilterra e tutti i Sei Nazioni dal primo del 2000), poi fra gli altri equitazione, taekwondo, surf, atletica leggera e ovviamente anche nuoto. I miei risultati sportivi di maggior rilievo? Ultimo nelle batterie dei 50 stile libero al memorial Boscaini del 1985 e medaglia di bronzo al Settecolli 2019 nei 50 stile dei giornalisti!

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Nasce il nuovo progetto di comunicazione che unisce sotto un’unica piattaforma online gli appassionati del mondo dell’acqua declinato in tutte le sue forme.

 

La parola acqua deriva dal latino “aqua”, che a sua volta ha una radice indoeuropea, la stessa della parola onda, che passando dal greco diventa “unda” in latino.

Acqua e onda: ovvero identica radice linguistica per due elementi che non possono esistere l’uno senza l’altro. 

 

Le onde sono un movimento perpetuo, sono il fluido che rappresenta l’impulso positivo al cambiamento.

 

Da qui nasce l’avventura di “On the Blue”: che ogni giorno vi condurrà in un viaggio in compagnia di chi questo elemento lo vive e lo ha vissuto.

 

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“ONDE BLU”!!!