In giro per Rodi, l’isola del vento tra storia e divertimento

di Manuel Gavini

P

er inaugurare il ritorno alla “normalità” e tornare a immergersi in acque straniere, vi portiamo in Grecia e precisamente a Rodi: la più grande tra le isole del Dodecaneso merita di essere esplorata in tutto il suo splendore, tra mare cristallino, fauna e flora selvaggia, senza dimenticare la prospettiva architettonica che dal 1988 pone la città vecchia, nell’omonimo capoluogo sul versante nord-orientale, sotto la tutela Unesco.

Rodi, Grecia

L’Old Town medievale testimonia l’antica gloria dell’isola, oggi legata soprattutto alle lunghe spiagge dorate. La loro presenza sulla mappa è indicativa di quale sia la zona migliore per il mare: la soleggiata costa est. Pressoché inaccessibile il versante opposto, dove – ci racconta una ristoratrice italiana – «troverete solo alberi piegati del vento», onnipresente ma in grado di ridursi a piacevoli brezze sul fronte orientale.

Rodi, "Old Town", Grecia

Rodi soddisfa tutti i gusti: amanti della sabbia, della ghiaia, dei ciottoli e degli scogli. Alcune tappe qui non incluse (Butterfly Valley, Seven Springs, porto di Mandraki dove un tempo sorgeva il celebre Colosso) meriterebbero di essere raccontate, ma quello che abbiamo vissuto nei nostri giorni di vacanza sull’isola, e che vi raccontiamo, è l’itinerario-base ideale per trascorrere una settimana no stress, seppur dinamica.

Butterfly Valley, Rodi
Seven Springs, Rodi

Il primo posto incantevole si scopre a Kalithea. Collocata in corrispondenza delle omonime sorgenti termali solfuree dismesse da tempo, erette su suggestivo edificio di inizio Novecento, si tratta di una baia di sassi inedita, poiché è possibile nuotare mentre si ammira tale complesso architettonico dall’eclettico stile orientale, adornato con archi e rigogliosi giardini.

Kalithea, Rodi

Le virtù terapeutiche del sito restano un lontano ricordo, essendo le fonti ormai prosciugate da anni, mentre lo stesso non può dirsi per lo splendore delle sue acque smeralde, ricche di pesci e ricci ben visibili con l’attrezzatura da snorkeling. Un complesso di forme e colori davvero senza eguali.

Kalithea, Rodi

Scendendo verso sud, uno dei luoghi di maggior tendenza è Lindos, dove abbiamo trascorso l’intera giornata: la mattina per salire a 116 metri sopra il livello del mare (con possibilità di guadagnare la cima sul dorso di un mulo!) sulla rupe in cui è situata l’acropoli, che offre una vista mozzafiato della brillante baia di San Paolo; il pomeriggio per scendere verso il mare a godere della spiaggia; la sera per gustare un pasto tipico a base di pita gyros con tzatziki e, dopo cena, un frozen yogurt al miele accompagnato da un cocktail in uno dei tanti garden roof bar pronti ad accoglierci.

Acropoli di Lindos, Rodi
Pita Gyros, Lindos, Rodi

Nell’estremità meridionale di Rodi, una fotografia quasi surreale è quella offerta dalle baie gemelle di Prassonissi, luogo iconico che ospita l’incontro dei mari, Egeo e Levante, creando due scenari attigui ma incredibilmente contrastanti: da una parte quello mosso dal soffio del meltemi e increspato dalle onde, dall’altra quello calmo e piatto come una tavola.

Prassonissi, Rodi
Prassonissi, Rodi

In caso di bassa marea – noi non siamo stati così fortunati – è possibile ritrovarsi nel mezzo, raggiungendo a piedi l’isolotto antistante. Prassonissi è lo spot perfetto per praticare windsurf e kite, grazie alla costante del vento che attira amatori e professionisti, i quali, con le loro vele colorate, sono ormai parte integrante del paesaggio.

Prassonissi, Rodi

Risalendo verso nord, doverosa è una tappa ad Agathi, nella spiaggia anche nota come Golden Beach. Chi ama il fondale sabbioso può crogiolarsi sul suo morbido tappeto aureo, chi invece preferisce gli scogli può esplorare gli anfratti rocciosi.

Agathi Beach, Rodi

Qui, una volta tanto, aggiungiamo una nota turistica: impareggiabile la comodità delle sdraio di legno rivestite con materasso imbottito e cuscino, noleggiabili per dieci meritatissimi euro a “letto” (lettino ci sembra riduttivo), ombrellone incluso.

Agathi Beach, Rodi
Agathi Beach, Rodi

Vagies Beach, scenografico arenile dal contorno roccioso incastonato in una piccola insenatura verdeggiante, è il vero nome della Anthony Quinn Bay, la spiaggia probabilmente più bella e famosa di tutta Rodi. Il nome “turistico” si deve all’omonimo attore di Hollywood, protagonista nel 1964 della pellicola Zorba il greco, il quale restò stregato dal panorama.

Anthony Quinn Bay, Rodi

L’area attrezzata che introduce a un’acqua dalle mille sfumature turchesi è sempre sold-out dalle prime ore del mattino e nemmeno trovare un angolo in cui alloggiare sulle rocce piatte è così semplice, per cui la tappa si presta spesso a un tuffo immediato. Irrinunciabile l’aperitivo nell’unico locale che sovrasta la baia in cima alla scalinata, da cui poter degustare un drink dondolandosi su una delle altalene allestite fronte mare.

Anthony Quinn Bay, Rodi
Anthony Quinn Bay, Rodi

Chi predilige un contesto meno frastagliato ma altrettanto puro può recarsi alla spiaggia con fondo sabbioso adiacente ad Anthony Quinn, Ladiko Bay, dove il mare offre le medesime tonalità splendenti, ma – a differenza della vicina baia – anche in giornate molto ventilate si presenta sempre calmo, essendo protetto dalla conformazione naturale dell’insenatura.

Last, but not least, Faliraki è la base perfetta per i giovani che, oltre al mare cristallino, non possono rinunciare alla movida notturna e agli sport acquatici, abbandonandosi al brivido del parasailing per volare sul mare o ad attività ludiche quali il crazy ufo, trainati sopra un gonfiabile da un motoscafo ad alta velocità: adrenalina assicurata, l’ideale prima di un rilassante giro al largo sul pedalò a chiudere la giornata e il soggiorno.

Come dimostrano gli scatti che avete ammirato – senza filtri né ritocchi – possiamo garantire con ostentata certezza di aver vissuto settimane decisamente peggiori…

Parasailing, Faliraki, Rodi
Crazy Ufo, Faliraki, Rodi

Mi chiamo Manuel, ho 33 anni e osservo da sempre con interesse ogni forma acquatica generosamente offerta dalla natura. Laureato con lode in Relazioni Internazionali nel 2012, dal gennaio successivo sono iscritto all’Ordine dei Giornalisti. Il mio hobby preferito è viaggiare, ovunque, ma quando devo scegliere tra mare e montagna non ho dubbi: il richiamo dell’acqua è troppo forte! In questa foto mi trovo a Capri, durante la mia ultima vacanza "on the blue", immerso nell’inestimabile panorama con vista Faraglioni.

TOP

 

 

Nasce il nuovo progetto di comunicazione che unisce sotto un’unica piattaforma online gli appassionati del mondo dell’acqua declinato in tutte le sue forme.

 

La parola acqua deriva dal latino “aqua”, che a sua volta ha una radice indoeuropea, la stessa della parola onda, che passando dal greco diventa “unda” in latino.

Acqua e onda: ovvero identica radice linguistica per due elementi che non possono esistere l’uno senza l’altro. 

 

Le onde sono un movimento perpetuo, sono il fluido che rappresenta l’impulso positivo al cambiamento.

 

Da qui nasce l’avventura di “On the Blue”: che ogni giorno vi condurrà in un viaggio in compagnia di chi questo elemento lo vive e lo ha vissuto.

 

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“ONDE BLU”!!!