“Green Ocean” è la serra galleggiante e abitabile del futuro

di Ludovica De Fazio

A

costo zero, in questa serra sarà possibile vivere e allo stesso tempo migliorare l’impatto ambientale grazie alle innovazioni e alle funzioni che sono state pensate dai suoi ideatori: Yuki Tazaky, MasayaShioura, Mei Kinoshita e Okisato Nagata.

Okisato Nagata, Yuki Tazaky, Mei Kinoshita e Masaya Shioura, fondatori di N-ARK e ideatori di Green Ocean

Il progetto, nato da una start-up giapponese N-ARK, ha il compito di cambiare una volta per tutte il modo in cui viviamo, contribuendo a combattere il grande problema dei nostri giorni: il riscaldamento globale, che comporta come primaria conseguenza l’innalzamento del livello del mare.

Da studi scientifici è emerso che 11 città potrebbero scomparire entro il 2100:

  • Giacarta – Indonesia
  • Lagos – Nigeria
  • Houston – Texas
  • Dacca – Bangladesh
  • Venezia – Italia
  • Virginia Beach – Virginia
  • Bangkok – Thailandia
  • New Orleans – Louisiana
  • Rotterdam – Paesi Bassi
  • Alessandria – Egitto
  • Miami – Florida
Rotterdam

Eh sì, come avete potuto leggere, è un problema che sembra lontano ma in realtà ci tocca molto da vicino, dunque occuparci del nostro pianeta non è mai stato un compito così impellente da svolgere.

Anche le nostre case, come le automobili e gli elettrodomestici, oltre ad essere altamente energivori, inquinano e contribuiscono a compromettere la salute del pianeta: basti pensare che ancora oggi, per costruire alcune tipologie di abitazioni, interi boschi vengono rasi al suolo.

E’ arrivato il momento di cambiare una volta per tutte le nostre abitudini, partendo da quelle alimentari fino ad arrivare a quelle abitative e di mobilità, in poche parole la salvaguardia del nostro pianeta deve essere una scelta di vita. L’unica che ci può garantire un futuro.

Proprio alla luce di queste riflessioni, la start-up di architettura innovativa N-ARK ha sviluppato una nuova tecnologia in grado di realizzare una serra galleggiante, abitabile e totalmente ecosostenibile: si chiama Green Ocean ed essendo pensata per essere realizzata sulla superficie del mare, non occupa terreni e per costruirla non occorre tagliare nessun albero!

Il progetto combina la tecnologia dell’agricoltura con l’acqua di mare come fonte diretta di nutrienti, creando un ambiente circolare, ossia la serra è concepita per permettere l’utilizzo dell’acqua di mare per far crescere ortaggi, frutta e verdura, una sorta di agricoltura sostenibile. Inoltre la Green Ocean è studiata per proteggere la costa dall’innalzamento del livello del mare, aumentare la superficie terrestre coltivabile e aiutare gli ambienti marini sottraendo minime quantità di sale, utile alle piante.

Green Ocean crea due “green”: uno sopra e uno sotto la superficie del mare. Grazie alla collaborazione con un’altra start-up denominata CULTIVERA che sviluppa e realizza tecnologie per l’agricoltura con l’acqua di mare, quella di base si chiama “Moisculture” che utilizza fibre speciali per la coltivazione a umidità controllata che richiede solo un decimo della quantità d’acqua utilizzata nell’agricoltura tradizionale, in questo modo si  realizza il green terrestre, mentre il green sottomarino viene realizzato coltivando le alghe e le altre piante sotto la superficie del mare.

La struttura esterna della serra sarà realizzata con materiali architettonici particolarmente resistenti al sale, quindi, oltre al legno e al vetro, si utilizzerà del carbonio, inoltre grazie alla particolare forma del tetto si potrà raccogliere l’acqua piovana che potrà essere utilizzata per diluire l’acqua di mare e nello stesso momento per irrigare i vegetali che vengono prodotti al suo interno, mentre con l’inserimento dei pannelli fotovoltaici si autoalimenta con la luce solare, risultando completamente autosufficiente.

Se vi state domandando quanto costerebbe vivere in un gioiello del genere, purtroppo dovrete ancora aspettare qualche anno perché il primo prototipo verrà costruito durante il 2022 e, anche se è stata fatta una stima, non c’è ancora un costo definito, in quanto lo stesso potrebbe variare in base a molti fattori, tra cui anche quelli ambientali.

Ma non vi scoraggiate perché il costo, proprio grazie all’impatto benefico che la serra si prefigge di avere sulle coste, sull’agricoltura e sugli ambienti marini, potrebbe venire coperto da fondi stanziati dai vari Stati per combattere l’emergenza globale in corso, esattamente come sta succedendo per le auto elettriche e per il bonus energia per l’efficientamento delle nostre case.

Sono una studentessa di chimica farmaceutica, che tra una formula e l’altra, si dedica allo sport, in particolar modo a quello in acqua, luogo che mi appartiene da quando sono piccola e in cui mi sento libera e spensierata. Mi diverto a scrivere, leggere, viaggiare e conoscere posti e sensazioni nuove ogni giorno, per migliorarmi e per apportare sempre un qualcosa in più in tutto quello che faccio. Il mio motto è “Ad maiora” e non a caso vivo e studio nella città dove tutto è più grande e maestoso, Roma

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Nasce il nuovo progetto di comunicazione che unisce sotto un’unica piattaforma online gli appassionati del mondo dell’acqua declinato in tutte le sue forme.

 

La parola acqua deriva dal latino “aqua”, che a sua volta ha una radice indoeuropea, la stessa della parola onda, che passando dal greco diventa “unda” in latino.

Acqua e onda: ovvero identica radice linguistica per due elementi che non possono esistere l’uno senza l’altro. 

 

Le onde sono un movimento perpetuo, sono il fluido che rappresenta l’impulso positivo al cambiamento.

 

Da qui nasce l’avventura di “On the Blue”: che ogni giorno vi condurrà in un viaggio in compagnia di chi questo elemento lo vive e lo ha vissuto.

 

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